I lavoratori dell’azienda metalmeccanica Cim ritornano davanti ai cancelli dello stabilimento industriale di Porto Torres. Un presidio pacifico per rivendicare il diritto allo stipendio di 25 dipendenti della società che lamentano la mancata retribuzione di due mensilità, ma il rischio è di non vedere neppure la prossima.

I sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, hanno avviato già le interlocuzioni con il Consorzio Cmci, che non avrebbe versato le quote alla società Cim per i lavori effettuati nell’area industriale. Chiedono un incontro per trovare una soluzione a favore dei lavoratori, le vittime dei rapporti anomali tra le aziende e il sistema degli appalti al ribasso. «

Siamo in difficoltà, abbiamo raggiunto un punto di non ritorno – spiega Nando Porqueddu, delegato sindacale Fsm-Cisl – la disperazione ha preso il sopravvento e oggi ci troviamo a protestare ancora per cercare di soddisfare i nostri diritti». Domani, giovedì 25 luglio, la seconda giornata di protesta a cui parteciperanno circa 50 lavoratori della Cim. La prima protesta era cominciata lunedì, ma nessuna risposta favorevole era giunta dalle aziende. 

© Riproduzione riservata