Non un salvadanaio qualunque, ma una scultura che rappresenta la Dea Madre pronta a riempirsi della generosità dei cittadini di Porto Torres. Nasce dal cuore l’iniziativa messa in piedi da due artigiani turritani, Daniele Salis (48 anni), l’artista dell’acciaio con l’anima sarda dentro, e il collega professionista del legno, Alessandro Striano (33 anni), capace di dare forma ad ogni elemento. Non c’è solo la passione per il mestiere ma anche la nobiltà d’animo tradotta in un progetto di solidarietà.

La Dea Madre, frutto della fusione tra legno toulipier e acciaio corten, farà il giro dei locali cittadini per raccogliere fondi da destinare al reparto Oncologico dell’ospedale civile di Sassari. «Lì dove c’è più bisogno», dice Daniele Salis, «augurandoci della sensibilità dei turritani».

La scultura conterrà le donazioni di chiunque voglia partecipare al progetto. La scultura, alta un metro, sarà esposta nei diversi esercizi pubblici a Porto Torres per il tempo necessario della raccolta fondi. Il primo punto di esposizione sarà a partire da lunedì 29 aprile al bar Falò, sito in piazza Garibaldi. Resterà sempre sigillata, nessuno la potrà aprire. Una volta terminato il suo tour nei diversi esercizi commerciali, il salvadanaio verrà dissaldato con la mola, e il suo contenuto consegnato al reparto con una cerimonia alla presenza del primario di Oncologia, Antonio Pazzola.

Non è il primo progetto di solidarietà per Salis. Un’altra iniziativa lo ha visto protagonista come altri artigiani della città: la raccolta fondi organizzata a favore della famiglia Saladdino, colpita da una grave tragedia.  

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