Porto Torres, 500 km per mamma Eleonora per vaccinarsi e salvare il figlioletto
La vicenda di una donna che dalla provincia di Sassari è dovuta andare a CagliariQuando la burocrazia supera il buonsenso. Anche nelle vaccinazioni. Succede a una famiglia di Porto Torres. Lui, Alberto, ricercatore all'Università di Sassari, lei Eleonora, che gestisce un chiosco di fiori, hanno un figlio di due anni e mezzo, Thomas, che ha subito un trapianto di fegato e anche per questo soffre di una grave forma di immuno depressione.
Per il piccolo, che non può ovviamente vaccinarsi, contrarre il Covid potrebbe essere quindi fatale. Bisogna tutelarlo e proteggerlo. I genitori giustamente si preoccupano e due mesi fa descrivono la loro situazione su Facebook chiedendo disperatamente la vaccinazione, per loro e la baby sitter che li aiuta ad accudire il bambino.
Scatta la solidarietà, e del caso si interessano associazioni e lo stesso sindaco di Porto Torres Massimo Mulas, che riesce a smuovere qualcosa. Per il padre Alberto non ci sono problemi, visto che lavora a scuola e viene inserito nelle liste degli insegnanti che devono effettuare il vaccino AstraZeneca. E a marzo infatti esegue a Sassari la prima dose. Per Eleonora e la baby sitter le cose si complicano.
"Ricevo qualche settimana fa una telefonata dall'ATS di Sassari - spiega Eleonora - E mi dicono solo che le categorie 'caregiver', così vengono definiti coloro che hanno figli fragili, e quelli che li accudiscono, non sono state inserite nell'elenco delle vaccinazioni. Poi silenzio assoluto. Io e mio marito, preoccupatissimi, riusciamo ad interloquire con un'associazione, la Prometeo, che riesce a farci mettere in contatto con l'Istituto Microcitemico di Cagliari. Dall'istituto mi fanno sapere che potrei finalmente fare il vaccino. Meglio di niente. Il 27 marzo scorso - continua - mi faccio quindi quasi 500 chilometri (tra andata e ritorno) per recarmi da Porto Torres a Cagliari ad effettuare il vaccino Pfizer, quando avrei potuto farlo tranquillamente nella mia città o alla Promocamera di Sassari. Ora il 24 aprile devo eseguire il richiamo. Altri 500 km, mentre nella mia città e a Sassari si effettuano migliaia di vaccinazioni giornaliere. Basterebbe una semplice email di autorizzazione da parte di ATS per gli hub di Sassari (distante 18 km) o per la mia città, Porto Torres, e il disagio sarebbe azzerato. Ma soprattutto - conclude - basterebbe al più presto inserire la categoria dei caregiver nelle vaccinazioni della Promocamera o di San Pietro sempre a Sassari, perché ci sono tanti altri genitori del Sassarese nelle mie condizioni. E anche la mia baby sitter sarebbe coperta. Col piccolo Thomas e gli altri come lui finalmente al sicuro. Che è la cosa che conta".