Il Pit fluviale, un progetto in grado di dare una seconda vita al Rio Mannu, il fiume che attraversa la città e che termina il suo percorso presso l'antico Ponte Romano. Con l'approvazione da parte della giunta regionale della procedura di Valutazione di impatto ambientale, si sblocca un iter avviato quasi vent'anni fa, con l'obiettivo di mettere in sicurezza e ripristinare l'alveo originale, riqualificare una zona suggestiva a poca distanza dal porto e dall'area archeologica di Turris Libissonis. Un progetto di sistemazione idraulica finanziato dalla Regione Sardegna con fondi pari a 5 milioni e 299mila euro, che serviranno per interventi alla foce per un tratto di circa 800 metri, dove verranno realizzate opere di protezione delle sponde e delle infrastrutture esistenti, per procedere con la pulizia del tratto terminale dell'alveo e con l'adeguamento del corso d'acqua alla massima portata compatibile.

"È un'opera che è stata fortemente voluta dall'amministrazione guidata da Gilda Usai e sostenuta da tutte quelle che sono venute dopo - sottolinea l'assessore ai Lavori Pubblici, Sebastiana Cocco - ora vogliamo portarla a termine con determinazione. Abbiamo di fronte la grande occasione di riqualificare una zona unica in Sardegna per le testimonianze archeologiche e la valenza naturalistica".
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