E' uno dei siti contaminati da una ex discarica di rifiuti urbani e rappresentano delle potenziali fonti di contaminazione dell''ambiente. Per la discarica dismessa di Monte Rosè, la Regione Sardegna ha messo a disposizione del Comune di Porto Torres un finanziamento pari a 252mila euro per attività di caratterizzazione, analisi di rischio ed interventi di bonifica e messa in sicurezza del sito.

Una copertura finanziaria per l'intervento di risanamento dell'area interessata, tra gli anni '70 e il 2000, dal conferimento dei rifiuti solidi urbani durante il quale, nel corso del suo sfruttamento, non sono stati adottati accorgimenti tecnici o progettuali finalizzati in qualche modo a limitare il flusso degli inquinanti nell'ambiente esterno. "Per questo, tenuto conto delle priorità indicate nel 'Piano regionale della bonifica delle aree inquinate', approvato nel 2019, e delle richieste dei Comuni e dei programmi di spesa finora realizzati, - aveva precisato l'assessore alla Difesa all'Ambiente, Gianni Lampis - abbiamo individuato i siti da finanziare per proseguire nella fase di bonifica". La discarica di Monte Rosè situata a nord della strada provinciale tra Porto Torres e Stintino, è uno dei 404 siti dell'Isola censiti dalla Regione come alta priorità. Il centro di raccolta rifiuti urbani è stato chiuso nel 1999, anno in cui è entrata in funzione la discarica consortile di Scala Erre, e proprio da quel momento è stato messo in sicurezza provvedendo alla sua recinzione e copertura.
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