Era una folla silenziosa e commossa quella che questo pomeriggio ha accompagnato Giovanna Satta nel suo ultimo viaggio.

Nel breve tragitto che separa la chiesa di San Michele Arcangelo dal cimitero, i padresi si sono stretti intorno ai familiari della giovane mamma deceduta all’alba di martedì 11 ottobre dopo aver dato alla luce, con parto cesareo, la sua terza figlia.

Il sindaco, Antonello Idini, ha proclamato per oggi il lutto cittadino e tra tutte le persone che hanno affollato il sagrato della piccola chiesa aleggiava il pensiero di Aurora, Rosalia e Silvia, le tre figlie di Giovanna che dovranno imparare a vivere senza la loro mamma.

"Siamo qui per rendere omaggio a una ragazza che fino a dieci giorni fa sorrideva in mezzo a noi – ha detto il parroco don Michele Vincis durante l’omelia – invece, quello che sarebbe dovuto essere il giorno di gioia per la nascita di Silvia, si è trasformato in un incubo, tanto da farci chiedere se fosse un brutto sogno o realtà”.

Seppur nata prematura di solo 6 mesi la neonata sta bene e si trova ricoverata sotto osservazione presso il reparto di terapia intensiva neonatale delle Cliniche Universitarie San Pietro di Sassari. L’autopsia ordinata dal pubblico ministero Paolo Piras, ed effettuata una settimana dopo il decesso, ha sancito che Giovanna è morta di arresto cardiaco, le cui cause dovranno ancora essere accertate.

La ricostruzione della sua storia clinica e l’esame istologico forniranno ulteriori chiarimenti, ma per ora è certo che Giovanna non è morta per un’emorragia legata al cedimento delle cicatrici dei due precedenti cesarei, come si credeva inizialmente. Ma oggi pomeriggio a Padru nessuno pensava al come e al perché, tutti guardavano solo una famiglia distrutta e quelle due bambine rimaste a casa, Aurora di 3 anni e Rosalia di un anno e mezzo, a cui Giovanna non potrà mai raccontare di quando è nata la loro sorellina.   

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