Raggiungere gli abitanti di Padria, centro del Meilogu, con la telefonia mobile o internet è impresa assai ardua, il disagio è ancora maggiore per i padriesi, isolati ed impossibilitati a comunicare col mondo. La vicenda dura da anni, denunciata a più riprese dal sindaco Sandro Mura. Appelli caduti sempre nel vuoto.

La vicenda è finita da poco anche in Parlamento, grazie ad un'interrogazione di Eugenio Zoffili. Il governo ha promesso almeno di interloquire con le maggiori compagnie telefoniche.

Ora però c'è un importante tassello in più. In un terreno comunale nei pressi di Padria, grazie ad una convenzione tra Amministrazione Comunale (che non ha mai mollato la presa) e un privato, è stato installato un grande palo di metallo adibito per i ripetitori.

Tutto quindi è pronto per poter piazzare le apparecchiature idonee al fine di potenziare il segnale telefonico. Basterebbe solo la volontà, quella che è mancata sinora alle multinazionali della telefonia, che invece dovrebbero garantire il segnale a tutti i territori, anche quelli economicamente meno remunerativi.

Il caso di Padria non sarebbe l'unico in Sardegna, visto che ad esempio a Mara ( per parlare solo di un altro paese delle vicinanze) ci sono gli stessi problemi.

"Dopo l'interrogazione dell'onorevole Zoffili ho ricevuto solamente una telefonata da parte di un tecnico di una compagnia telefonica, nemmeno di un dirigente - spiega il sindaco di Padru Sandro Mura -. Naturalmente non ha preso nessun impegno. Noi come Amministrazione stiamo facendo il possibile, facendo anche installare un moderno palo idoneo. Ora non ci sono più scuse. In questo momento di pandemia inoltre i disagi si acuiscono: gli anziani non possono comunicare con i familiari e i ragazzi, nel caso, non possono seguire le lezioni scolastiche a distanza. Prima o poi questa vergogna deve finire".
© Riproduzione riservata