Un ospedale “sotto attacco”. È il Santissima Annunziata di Sassari, secondo quanto scrivono in una nota Andrea Farris, Nicole Carboni, Paolo Faggioni, Simona Deriu e Salvatore Camboni della segreteria provinciale del Nursing Up.

"Al pronto soccorso – è l’accusa – la situazione è insostenibile, con punte di 160 accessi giornalieri di cui almeno la metà diventano ricoveri e ingolfano i reparti. C'è saturazione di posti letto in Medicina d'urgenza, Medicine interne e Geriatria, e in Rianimazione sono comparse le barelle".

Per il sindacato degli infermieri "i reparti soffrono perché si ricovera oltre la capacità strutturale", e si parla anche di "barelle stipate e carenza cronica di dotazioni organiche, con le ferie estive che aggravano la situazione".

Il problema, spiegano, è che "nel territorio dell'Assl di Sassari manca la programmazione e una sanità territoriale capillare e ciò veicola ricoveri ordinari e urgenti nello stesso ospedale, in teoria deputato alle urgenze/emergenze e alle alte specialità". "Rispetto a Sassari, l'affluenza giornaliera al pronto soccorso di Alghero è inferiore del 50% e a Ozieri addirittura del 70%", aggiungono indicando una precisa richiesta: "Si ridisegni e riorganizzi l'assistenza per poter gestire le patologie meno gravi sul territorio, smettendo di vedere l'ospedale come fulcro centrale dell'assistenza sanitaria".

In pratica "molti pazienti che transitano nei pronto soccorso hanno problemi che non richiedono l'ospedalizzazione, ma senza assistenza territoriale non si può fare altrimenti. Serve un territorio strutturato - concludono - con l'attivazione di reparti a guida infermieristica a Thiesi e Ittiri, ambulatori gestiti dall'infermiere di famiglia, un servizio hospice per pazienti in fin di vita e più dialogo fra Aou e Assl di Sassari".

(Unioneonline/s.s.)

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