Si arricchisce di nuovi inquietanti particolari il danneggiamento, in località Ped'e Semene, a Chilivani (nel Comune di Ozieri), della lapide di Walter Frau, il carabiniere di Porto Torres trucidato da malviventi, assieme al suo collega Ciriaco Carru, la sera del 16 agosto 1995.

Nella notte scorsa un grande pezzo di lapide è stato rotto e asportato da ignoti dalla sua sede, per poi essere appoggiato a una cancellata del bocciodromo comunale, nei pressi del campo sportivo Masala. Quindi nella parte alta della città, a una decina di chilometri da dove la lapide era stata trafugata. Accanto alla lapide stessa scritte offensive verso i carabinieri. Ma non sono le sole ad essere apparse dalla notte scorsa a Ozieri.

"Contemporaneamente, da stanotte, sono state rinvenute almeno dieci scritte offensive in tutta la cittadina - afferma il sindaco di Ozieri Marco Murgia -, che in un comunicato, a nome del Consiglio comunale e della cittadinanza, ha condannato fermamente l'episodio".

Inoltre, in una delle scritte apparse sui muri contro i carabinieri, si fa riferimento a delle patenti che sarebbero state ritirate dai militari.

Quello di Ped'e Semene potrebbe quindi rivelarsi non solo un grave atto delinquenziale, ma una vera e propria ritorsione e minaccia verso gli uomini dell'Arma. Che stanno ovviamente vagliando anche altre ipotesi.

Roberto Frau, 59 anni, ex carabiniere e fratello di Walter, è quasi senza parole. Profondamente colpito dall'accaduto. "Ho saputo anche di questi episodi di contorno e delle altre scritte”, commenta amaramente. "Mio fratello e tutta l'Arma non meritavano tutto questo. Ma sono convinto che la totalità dei sardi sia contro questi gesti vigliacchi che non hanno nulla di umano. Questo un poco mi conforta".

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