Cominciano ai dare i primi frutti gli scavi archeologici in corso a Sant'Antioco di Bisarcio a Ozieri. Nell'area cimiteriale sono state messe in evidenza, su una superficie di circa 40 metri quadri, le prime sepolture infantili a una quota superficiale.

«L'area cimiteriale è ubicata a nord della basilica di Sant'Antioco e si estende a Est del muro perimetrale della canonica vescovile», ha dichiarato il direttore dello scavo, l'ordinario di Archeologia medievale presso l'Università di Sassari, Marco Milanese. «In base alle attuali informazioni archeologiche, il cimitero venne utilizzato dal trecento al settecento, come luogo di sepoltura degli abitanti del villaggio di Bisarcio, ubicato a poche decine di metri dalla basilica. In questa fase si svolgono attività didattiche mirate di antropologia fisica, con rilievo e analisi dei resti scheletrici individuati».

«Le varie figure scientifiche che si alternano nelle diverse fasi, verranno presentate appena disponibili i dati necessari», ha concluso Milanese. Queste sepolture, databili al diciottesimo secolo, rappresentano un settore del cimitero che nel Settecento venne riservato alle deposizioni infantili della ormai esigua comunità della bidda di Bisarcio».

© Riproduzione riservata