Disposta l’autopsia sul corpo di Gioele Putzu, il bambino di 9 anni travolto e ucciso ieri a Ozieri dal crollo di una porta da calcio mentre giocava con gli amici. Domani sarà assegnato l’incarico al medico legale, la Procura di Sassari ha messo sotto sequestro il campo sportivo “Meledina”, nella frazione di San Nicola, dove questa mattina i carabinieri della locale Compagnia hanno portato via la porta crollata che sarà sottoposta ad accertamenti.

Ma in paese tengono banco le polemiche per quanto accaduto ieri, l’ondata di indignazione per la festa patronale che non si è fermata, per il concerto di Fedez alle 22 (poco dopo la tragedia) che stonava decisamente con una comunità il lutto per la tragica scomparsa. Oggi l’associazione Beata Vergine del Rimedio ha annunciato lo stop ai festeggiamenti civili previsti per oggi a Ozieri. Lo ha fatto con un post su Facebook nel quale ha deciso di limitare i commenti. 

«A seguito della tragedia accaduta ieri nella nostra città, la Società religiosa Beata Vergine del Rimedio, svolte tutte le considerazioni del caso, ritiene opportuno annullare i festeggiamenti civili e processione di gruppi folk e cavalieri di oggi domenica 15 settembre. Confermiamo le celebrazioni prettamente religiose stringendoci con affetto al dolore della famiglia. Una scelta dolorosa ma dovuta. Una scelta che avremmo dovuto prendere già da ieri ma impossibilitati per motivazioni di ordine pubblico e tecnico-logistiche alle quali ci siamo dovuti attenere scrupolosamente», fa sapere l’associazione.

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Il sindaco Marco Peralta ieri, nel rivolgere il pensiero ai familiari del piccolo Gioele, ha precisato che «visto il gran flusso di persone, gli organi di pubblica sicurezza hanno ritenuto di non dover sospendere l’evento in programma per ragioni di ordine pubblico».

Il post del primo cittadino aveva sollevato un’ondata di indignazione: «Nessun rispetto», «Un concerto a poche ore e a pochi passi dalla tragedia, ognuno farà i conti con la propria coscienza», «C'è un tempo per ogni cosa: questo è quello del dolore più straziante, non dei concerti», sono solo alcuni dei commenti.

(Unioneonline/L)

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