«La continuità territoriale è lo strumento per assicurare il diritto alla mobilità dei sardi, ma senza un'adeguata programmazione degli orari di partenza e arrivo dei voli per Roma e Milano questo diritto resta negato anche a fronte dell'aggiudicazione del bando a Ita Airways». È l'appello di cui si fa promotore il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, anche a nome di tutti i primi cittadini della rete metropolitana di cui è presidente.

Il nuovo orario del collegamento mattutino per Linate, con decollo alle 9 da Fertilia e arrivo alle 10.05 nello scalo milanese, non piace ai sindaci di Sassari, Alghero, Porto Torres, Sorso, Sennori, Castelsardo, Valledoria e Stintino, che fanno proprio il malcontento di un territorio ben più ampio.

«L'aeroporto di Alghero è l'aeroporto del Nord Ovest Sardegna e serve quasi un terzo dei sardi, da Bosa alla bassa valle del Coghinas passando per un'ampia fetta dell'entroterra», è la riflessione da cui muove Giuseppe Mascia per rimarcare che «non solo il diritto alla mobilità di chi viaggia per motivi di salute, di lavoro, di studio o per le ragioni più disparate, ma anche le aspettative di interi comparti economici e produttivi rischiano di essere mortificate se non si ovvia a quella che vogliamo considerare solo una soluzione temporanea».

La Rete metropolitana, il cui sviluppo turistico e commerciale dipende direttamente dalla qualità dei collegamenti con il resto d'Italia, d'Europa e del mondo, in realtà accoglie di buon grado il ritorno al "Riviera del Corallo" della compagnia di bandiera. «Non parteggiamo per nessuno, solo per chi assicura alla nostra comunità il servizio migliore, sotto ogni punto di vista - chiarisce Mascia - ma di certo ci hanno fatto piacere le parole dei vertici di Ita all'indomani dell'aggiudicazione del bando».

I sindaci dell'area vasta sassarese chiedono «un primo segnale concreto di questa attenzione», come afferma per tutti Giuseppe Mascia. «Consentire ai cittadini sardi di partire all'orario più consueto rappresenta una effettiva conferma delle buone intenzioni dichiarate, ma anche una risposta a una esigenza diffusamente percepita dalle nostre comunità».

(Unioneonline/v.l.)

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