Operaio morto a Sassari e rogo misterioso, al via le perizie sui cellulari dei colleghi
Analisi sui supporti informatici per cercare di fare luce sul decesso di Antonio MasiaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono iniziate questa mattina a Sestu le operazioni peritali sul materiale informatico e sui telefoni cellulari sequestrati ai 35 dipendenti della Gesam, la ditta di trattamento rifiuti di Sassari dove il 25 luglio scorso è stato trovato morto l'operaio Antonio Masia.
Per quel decesso c’è un indagato: la Procura di Sassari ha iscritto il collega Fabiano Mario Saba, con le accuse di omicidio colposo, occultamento di cadavere, incendio doloso e inquinamento ambientale.
La pm Maria Paola Asara, titolare dell'inchiesta, ha affidato l'incarico di effettuare le perizie ai consulenti tecnici Giovanni Saba e Marco Partolino. Anche la Gesam, il difensore di Saba e quello dei familiari della vittima hanno nominato i loro esperti di parte.
Perizie utili per cercare di capire cosa sia successo a Masia: il suo corpo fu nascosto nei capannoni della Gesam e ritrovato a fine serata del 25 luglio dai colleghi e dai familiari preoccupati per la sua scomparsa.
Inizialmente si pensò a un malore, ma le indagini della Squadra mobile e la successiva autopsia rivelarono che non si trattò di morte naturale.
Inoltre il 6 agosto un incendio di natura dolosa distrusse completamente la struttura. Il rogo, secondo gli investigatori, potrebbe essere legato alla morte: fiamme appiccate, è l’ipotesi, per cercare di nascondere eventuali prove di un delitto.
(Unioneonline/EF)