Mani su occhi, orecchie e bocca: caso Mameli, a Platamona la scultura di sabbia contro l'omertà
Il silenzio copre tutto, persino un efferato delitto come quello del Carnevale di Bari SardoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il silenzio che, a volte, uccide più di chi colpisce e nasconde la mano, l’omertà che ferisce e allontana la verità. Non c’è ancora un colpevole per l’omicidio di Marco Mameli, l’operaio di 22 anni di Ilbono (Nuoro), ucciso a coltellate durante la festa di Carnevale di Bari Sardo, in Ogliastra, il primo marzo scorso.
L’artista nuorese Nicola Urru gli ha dedicato un’opera di sabbia realizzata sulla spiaggia di Platamona. Volti con la mano sulla bocca, perché parlare per molti non conviene, il silenzio copre tutto e persino un omicidio.
«Quelli che vedono, sentono, sanno e non fanno nulla. Uno, cento, mille devoti, vincolati al sacro voto dell’omertà».
C’è ancora un genitore che piange per la morte del figlio, una mamma che chiede verità e giustizia, una comunità colpita da una tragedia ancora poco chiara. «Forse, se ci impegnassimo a coltivare l’onestà, quella vera, - è il messaggio di Nicola Urru - non solo quella del “proprio dovere” ma quella che risponde ad un’etica fatta di responsabilità, avremo un futuro migliore».