"Ci sono uomini che non si rassegnano e, dall'oscuro silenzio della miniera, continuano a lottare a 180 metri di profondità dalle viscere della terra. Chiedono ciò che dovrebbe essere un diritto, e cioè che venga loro restituito l'orgoglio della professione, la dignità di un lavoro. E non come gentile concessione, ma come diritto costituzionale".

Si apre così l'appello lanciato questa mattina dai minatori di Olmedo che, da diverse settimane, occupano il sito produttivo alle porte del paese.

Da oltre due anni ormai attendono una felice soluzione per la trattativa legata alla riattivazione dell'attività estrattiva. Ma "la speranza che si trovasse una soluzione – spiegano - si è trasformata in delusione per non avere ancor oggi ottenuto delle risposte, la pazienza lentamente si affievolisce".

I minatori si alternano dal sottosuolo a turni di quattro, "ma salendo in superficie non è che si sta meglio".

I pensieri sono gli stessi, i problemi comuni: "Manca lo stipendio e gli ammortizzatori sociali sono scaduti a luglio", ricorda il più giovane, e "la precarietà a cui siamo costretti rende il futuro pieno di incognite ed incertezze, le esigenze primarie delle famiglie non ammettono le tempistiche di una politica che rimanda le soluzioni di settimana in settimana che unite fanno due anni e mezzo".

Al Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, viene loro da fare una sola domanda: "Come facciamo a sopravvivere? Tra le tante cose di cui si sta occupando, possibile che non si abbia avuto da lui un segnale? È possibile che una situazione riguardante il bene comune di un diritto fondamentale sia passata così inosservata?".

I rappresentanti dei sindacati, nelle persone dei segretari generali della Filtcem Cgil Femca Cisl e Ugl Chimici Gianfranco Murtinu, Luca Velluto e Simone Testoni, che affiancano dal primo giorno i minatori nelle loro rivendicazioni, sperano "in una politica che curi l'interesse delle persone in maniera responsabile, prudente ed imperativa. Esigiamo correttezza ed impegno alla stessa stregua degli altri minatori Sardi, perché la pazienza sta finendo e nessuno lascerà la miniera sino a quando non si otterrà un risultato che può essere solo uno, il lavoro".

Intanto è confermato per domani all'Argentiera il sopralluogo del commissario del Geoparco, Tarcisio Agus. Sarà accompagnato dal sindaco di Sassari, Nicola Sanna, e dall'assessore ai Lavori pubblici, Ottavio Sanna.

(Redazione Online/v.l.)
© Riproduzione riservata