Quella bambina, nata prematura tra la 32esima e la 34esima settimana di gravidanza, aveva solo bisogno di cure. Sin da quando era ancora nel grembo materno. Per sei giorni invece, la mamma, i nonni materni e la sorella della madre, che vivevano tutti nella stessa casa a Burgos, non hanno chiesto aiuto a specialisti. Nè prima nè dopo il parto.

Secondo quanto ricostruito dai pm nuoresi la mamma della bimba durante la gravidanza non ha effettuato alcuna visita medica che avrebbe potuto permetterle di identificare i rischi del parto anticipato. E nemmeno dopo il parto in casa ha chiesto assistenza.

Sono stati chiamati i medici solo quando era già troppo tardi, così la piccola Giulia è morta di inedia, per via di uno stress respiratorio con ulcere e infiammazioni all’ombelico.

La vicenda, avvenuta lo scorso 17 giugno, ha scosso l’intera cittadina, inorridita e sgomenta di fronte alla tragedia. Ora la Procura ha chiuso le indagini e contestato a quattro indagati il reato di abbandono di minore da cui è derivata la morte. In alternativa, come ipotesi di reato, c’è anche l’omissione di soccorso.

I quattro indagati sono la mamma Maria Giovanna Piredda, 29 anni, nonna e nonno materno, Maria Giuseppa Urrazza e Francesco Piredda, e zia, Rosa Piredda. 

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