“Sono innocente” è l’unica dichiarazione uscita dalla bocca di Claudio Dettori, 24enne sassarese accusato dell’omicidio di Antonio Fara, il barista trovato morto nel suo appartamento a Sassari, nel corso dell’interrogatorio di garanzia.

Ha fatto scena muta davanti davanti al gip Antonello Spanu e il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, assistito dal suo avvocato Marco Salaris.

Rafforzata la tesi sulla natura del rapporto con la vittima: “Di amicizia e ospitalità”, conferma l’avvocato difensore Salaris che in queste ore si è confrontato con il suo assistito.

Le immagini in mano agli inquirenti ritraggono l’accusato entrare e uscire dall’appartamento di Fara in orari compatibili con l’omicidio. Da quanto è emerso fino a qui gli inquirenti avrebbero individuato una via di fuga dell’omicida dal retro  attraverso il patio della casa di Fara, passando per altri cortili e saltando infine un muro di tre metri su un altro cortile che si affaccia sulla via parallela a via Livorno.

Fara è stato trovato morto venerdì mattina nella sua abitazione di Sassari da un nipote e figlioccio, allarmato perché l'uomo non si era presentato al lavoro. Dopo alcuni tentativi di contatto telefonico e al citofono della sua abitazione ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per aprire la porta d’ingresso che risultava chiusa dall’interno.

I carabinieri, chiamati dopo la scoperta del cadavere, hanno constatato che la porta che dava sul cortile era aperta. Da subito i sospetti si sono concentrati su Dettori, un giovane senza fissa dimora che Fara si era offerto di ospitare. 

© Riproduzione riservata