La recente proposta di atto aziendale dell’Aou di Sassari prevede la soppressione del “codice rosa” ospedaliero, dedicato alle donne vittime di violenza e alla tutela della fragilità.

Decisione “incomprensibile, ingiustificabile e ingiusta” secondo Desirè Manca, che ricorda come il codice rosa sia un percorso per sostenere le donne, ma anche i minori, vittime di violenze e maltrattamenti.

“Questa decisione – tuona la consigliera regionale pentastellata - non tiene minimamente conto dell’escalation di violenza contro le donne che in Sardegna non si è mai arrestata: sono trascorsi appena sei giorni dall’omicidio di Capoterra, dove un uomo di 50 anni ha ucciso la compagna a coltellate, e ricordiamo tutti i terrificanti numeri del 2021 che contano una lunga serie di tragici delitti e un'impennata di denunce. Un vero massacro che deve essere combattuto”.

Lo smantellamento del codice rosa, prosegue, è un “sintomo del fallimento della sanità regionale, incapace di supportare e sostenere un progetto essenziale, che la mancanza di volontà politica ha scelto di far naufragare”.

La Sardegna è una tra le prime regioni d’Italia ad aver istituito questo percorso dedicato, ma “non ha mai lavorato affinché potesse realmente decollare”. Eppure “proteggere le donne vittime di violenza è un passo essenziale per combattere questo fenomeno che quotidianamente destabilizza la vita di tantissime persone”.

Dal canto proprio, la direzione strategica dell'Aou di Sassari, in una nota, spiega: “Nell'Atto aziendale dell'Aou di Sassari il Codice rosa c'è”. 

"L'atto aziendale, ancora in bozza, dopo la sua presentazione il 28 ottobre scorso, è stato sottoposto all'attenzione delle organizzazioni sindacali che nei tempi stabiliti hanno risposto con loro osservazioni”

“Abbiamo accolto diversi suggerimenti dei sindacati - afferma la direzione - e tra questi quello riferito al Codice rosa. Abbiamo così inserito il Coordinamento codice rosa e vittime di violenza come funzione trasversale alle strutture semplici dipartimentali di Psichiatria e di Psicologia ospedaliera”.

“Il Coordinamento codice rosa viene quindi previsto - così come enunciato nell'articolo 6 comma 1 della legge regionale numero 23 del 17 novembre 2014 - come un percorso di accesso al pronto soccorso dedicato alle vittime di ogni forma di violenza, senza distinzione e discriminazione alcuna, con particolare attenzione alle donne", prosegue l’Aou.

“Un percorso quindi che, alla stregua di un Pdta cioè di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale, non necessita obbligatoriamente di una struttura ma si basa su un lavoro di tipo multidisciplinare. In questo modo la mettiamo in capo a due strutture già attive che operano da tempo in quest'ambito, anche con un centro di vittimologia”, conclude la direzione.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata