Nessuno può negare alla comunità catalana di poter scegliere il proprio futuro attraverso uno strumento democratico come il referendum.

In Sardegna i fatti di Barcellona preoccupano e sono numerose le iniziative di solidarietà: il Consiglio regionale, ieri mattina, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno per sostenere la causa catalana, i partiti indipendentisti invitano i sardi a firmare una petizione e il Psd'Az propone di stampare in Sardegna le schede per il referendum

Non si tratta più di una corsa verso l'indipendenza, perché il tentativo di boicottare il referendum catalano, da parte del governo di Madrid, è un attacco alla libertà.

TUTTI IN PIAZZA - Non a caso nella giornata di ieri, sotto l'Arco di trionfo, di fronte al Tribunale supremo, a manifestare c'erano anche i movimenti contrari all'indipendenza.

L'attivista di Irs, Simone Maulu, è in piazza per "partecipare a questa lezione di democrazia e libertà che i catalani stanno dando all'Europa".

Il clima è quasi festoso, nonostante le tensioni degli ultimi giorni e in piazza "ci sono persone di tutte le età e di qualsiasi estrazione sociale", racconta Maulu che ha parlato dal palco davanti a 30mila persone.

"Ho riferito del sostegno da parte del Consiglio regionale, dell'Anci e dei partiti indipendentisti - racconta - a quel punto la folla ha applaudito e gridato il nome della Sardegna per qualche minuto". L'imperativo è "non accettare nessuna provocazione - dice Maulu - è sufficiente la gente in piazza per fare paura".

LA COMUNITÀ CATALANA - Carlo Sechi, ex sindaco di Alghero e direttore dell'Obra Cultural, si sofferma sul "legame culturale" che unisce le due comunità: sarda e spagnola.

Un'affinità non solo linguistica dunque, ma che ha le radici negli anni in cui ad Alghero nasceva Sardenya i Llibertat, partito indipendentista. "Una realtà come la nostra - sottolinea Sechi - non può che sostenere il popolo catalano. La loro indipendenza avrà un effetto positivo sui nostri rapporti con lo Stato".

DIRITTO DI DEMOCRAZIA - La politica sarda interviene a difesa del popolo catalano. Lo ha fatto il presidente Pigliaru: "Negare il diritto dei cittadini di esprimere le proprie opinioni politiche è sempre una lesione grave dei valori e dei princìpi su cui si fondano le democrazie moderne".

Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, posta su Twitter il proprio sostegno al popolo catalano per "la libertà di espressione". L'ordine del giorno del Consiglio regionale esprime solidarietà e sostegno ai catalani e al loro insopprimibile anelito alla libertà. Inoltre, si chiede alla Comunità internazionale di garantire il diritto di esprimersi sull'autodeterminazione della Catalogna.

Emiliano Deiana, presidente dell'Anci, comunica il sostegno da parte dei Comuni sardi e spiega: "Non si tratta di essere indipendentisti o meno, ma democratici o antidemocratici. Il voto popolare non deve mai spaventare".

PIGLIARU:

LE VOCI A BARCELLONA:

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