La Direzione generale del Banco di Sardegna a Sassari mostra le sue collezioni d'arte
Esposte opere di Biasi, Delitala, Floris e SironiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La Direzione generale del Banco di Sardegna a Sassari rinnova il suo appuntamento con l’arte e la cultura: sabato riapre e porte del suo storico palazzo per “È cultura” (ex “Invito a Palazzo”), manifestazione nazionale promossa dall’Associazione Bancaria Italiana.
Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 sarà possibile per il pubblico visitare le collezioni d’arte permanenti, custodite nell’edificio di Piazzetta Banco di Sardegna. L'edificio, progettato dall’ingegner Bruno Cipelli e realizzato nel 1929, ospita opere dei più rappresentativi artisti sardi, tra cui Giuseppe Biasi, Mario Delitala, Stanis Dessy, Antonio Corriga, Carmelo Floris, Pietro Antonio Manca.
Il palazzo custodisce inoltre una collezione di 42 lavori di Mario Sironi, uno tra i più illustri rappresentanti della corrente figurativa del Novecento italiano. Arricchiscono ulteriormente il percorso espositivo le opere “sarde” del pittore argentino Hector Nava, che offrono una prospettiva sensibile e unica dell’Isola. La visita include inoltre la collezione numismatica, argenti e preziosi sacri e profani, le bambole in costume sardo delle sorelle Ruju e i documenti dell’archivio storico del Banco di Sardegna.
Per l’occasione, la prestigiosa Sala Siglienti, sita all’ingresso del Palazzo, sarà arricchita da una mostra straordinaria dedicata a "I Capricci" di Francisco Goya. Questa serie rivoluzionaria di 80 acqueforti e acquetinte, pubblicata per la prima volta nel 1799 a Madrid, è un capolavoro dell’incisione e al tempo stesso una profonda critica sociale che denuncia i vizi, la corruzione e le superstizioni della Spagna di fine Settecento. Goya utilizzò l'incisione per "stigmatizzare gli errori e i vizi umani”, portando l’invisibile nel visibile attraverso “un’immagine fantastica e creativa al di fuori delle regole”.
Al secondo piano del Palazzo sarà possibile ammirare la storia dell’incisione in Sardegna: un capitolo ricco e vibrante, dove artisti come Mario Delitala, Stanis Dessy, Giuseppe Biasi, Antonio Corriga, Salvatore Fara, Enrico Piras e altri, hanno saputo trasformare tecniche come l’acquaforte, la xilografia e la litografia in potenti strumenti per esprimere l’anima profonda della loro terra, le sue genti, i costumi e il paesaggio.
Tra le rarità in mostra, una preziosissima incisione di Filippo Maria Pugioni, frate sassarese del XVIII secolo, che nel 1717 realizzò una stampa fronte/retro raffigurante i Martiri Turritani e San Filippo Benizi.