Stoccata del sindaco Sean Wheeler che "non passa sopra" alle accuse che gli sono state mosse dal Partito sardo d'azione della sezione "A. Simon Mossa", sulle autorizzazioni relative alla collina dei rifiuti che da oltre quattro anni giacciono nel porto commerciale davanti alla caserma dei Vigili del fuoco a Porto Torres.

"Quel fango, derivante dal dragaggio del porto e stoccato vicino alla caserma - sostiene il primo cittadino - ha tutte le autorizzazioni ambientali necessarie, quindi il sindaco non ha motivo alcuno per emettere ordinanze illegittime, per far spostare quei rifiuti, oltretutto in aree non di sua competenza".

La seconda questione sollevata dal primo cittadino riguarda l'utilizzo del materiale depositato.

"Come è scritto nei progetti, come viene ripetuto da tempo e come è ben scritto, il materiale sarà utilizzato per riempire i cassoni dell'antemurale - sottolinea Wheeler - i quali si dovevano realizzare a Porto Torres, come da contratto, e non c'è stato nessun 'miracolo del governatore"', ma una querelle burocratica risolta dall'Autorità portuale, che ha fatto valere l'atto notarile già sottoscritto e che l'azienda non voleva rispettare".

E sulla decisione di creare un deposito di scarti provenienti dai lavori di escavo dei fondali del porto coperti da un gigantesco telone, il sindaco replica: "Quei fanghi sono stati messi lì dalla vecchia amministrazione comunale. C'era il sindaco Beniamino Scarpa, già esponente di spicco del Psd'Az, un dettaglio che nella foga di accendere il piccolo petardo deve essere sfuggito alla segreteria della sezione 'A. Simon Mossa'".

Nel 2012 la giunta Scarpa decise in accordo con Autorità portuale e Soprintendenza che nello specchio acqueo antistante la nuova caserma dei vigili del fuoco sarebbero stati scaricati i materiali provenienti dall'escavo del porto, i quali avrebbero fatto da riempimento degli ottomila metri quadrati oggi coperti dai teloni, destinati a diventare un piazzale per la manovra e l'eventuale sosta degli automezzi in attesa dell'imbarco.
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