In un passato - non tanto remoto - sono state Cenerentole d'Italia, ora invece le università sarde scalano le classifiche.

È il Censis a distribuire pacche sulle spalle e medaglie agli atenei dell'Isola: quello di Cagliari è sesto (su quindici) tra le strutture di grandi dimensioni, tra i 20 e i 40mila iscritti; a Sassari possono vantare addirittura il podio, con il terzo posto tra le università di taglia media (dai 10 ai 20mila studenti) oltre al primo posto in diversi settori, come la comunicazione e l'internazionalizzazione.

BORSE DI STUDIO - L'università del capoluogo invece ha costruito il suo avanzamento (due anni fa era all'ottavo posto) grazie alle borse di studio.

Per il Censis è la migliore d'Italia in questo campo: un giudizio che non sempre corrisponde a quello degli studenti, ma che ha consentito all'ateneo di arrivare a pochi decimali dalla "Statale" della Calabria.

Non solo: "Stiamo migliorando in realtà importanti, come i servizi per gli studenti, che sono al centro della nostra azione. Poi ci sono alcuni aspetti che le classifiche non prendono in considerazione. Ad esempio, le pari opportunità: tra poco apriremo il baby parking a Sa Duchessa, sarà una grande opportunità per madri e padri che studiano", dice il rettore Maria Del Zompo.

Buoni risultati anche nell'internazionalizzazione dell'ateneo - grazie agli studenti che hanno trascorso periodi di studio all'estero e all'accoglienza di Erasmus e dottorandi stranieri - e nei servizi.

Ancora da migliorare la comunicazione (ma in questo caso si rimedierà presto con il battesimo di un nuovo sito web) e le strutture. Sotto quest'ultimo aspetto, l'ateneo "paga la lentezza, avuta in precedenza, nel portare avanti le manutenzioni e le riorganizzazioni degli spazi. Avevamo alcuni edifici molto vetusti. Ora, con una nuova ala nella cittadella di Monserrato, cambieranno tante cose. Potremmo liberare alcuni spazi ora occupati, che necessitano di una ristrutturazione. I frutti di questo programma si vedranno entro due anni", prevede Del Zompo.

A SASSARI - Per il Censis invece le strutture migliori d'Italia tra gli atenei di medie dimensioni sono quelle di Sassari.

E nella classifica assoluta, se non fosse per il ritardo nella graduatoria delle borse di studio, l'università guidata da Massimo Carpinelli potrebbe fare ancora meglio: "Purtroppo alcuni parametri, come questo, solo legati più all'Ersu che alle nostre scelte", fa notare il rettore, "soddisfatto" per la posizione ottenuta, ma senza eccessi.

"Non mi esalto di fronte a questi risultati positivi, come non mi deprimo davanti alle classifiche negative". Il riferimento è la graduatoria del Sole 24 ore, che un anno fa relegò agli ultimi posti in Italia sia Sassari (51esima su 61) che Cagliari (terzultima).

LA COMPETIZIONE - Il rettore dell'ateneo sassarese però nega che ci sia una concorrenza col capoluogo: "La competizione è semmai con tutti gli atenei d'Italia, ognuno cerca di offrire il meglio agli studenti. L'importante è che i ragazzi studino: abbiamo bisogno di tanti laureati. Poi scelgano loro: da queste classifiche si capisce che hanno a disposizione due università all'altezza del resto della nazione".

Maria Del Zompo sottolinea le "dimensioni diverse" delle università e la differente "vocazione" di Cagliari: "Noi siamo multidisciplinari, abbiamo la facoltà di ingegneria, Sassari invece ha agricoltura e veterinaria. Tra gli atenei sardi c'è una forte collaborazione". Anche perché ci sono battaglie comuni da combattere: la più importante è quella dei fondi ministeriali ormai ridotti all'osso. "Il governo deve tenere conto dell'insularità", ripetono entrambi i rettori.

Michele Ruffi

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