Hanno già iniziato a raccogliere informazioni in carcere: gli investigatori sono al lavoro sui presunti maltrattamenti ai danni di alcuni detenuti di Bancali. La Procura di Sassari e il Dap hanno affidato il caso al Nucleo di polizia giudiziaria della Polizia penitenziaria. Stando a indiscrezioni, agenti arrivati da Cagliari hanno sentito come persone informate sui fatti, detenuti e operatori del carcere sassarese.

Le verifiche riguardano la gestione dell'ex comandante della Polizia penitenziaria, Gianluca Colella, il cui incarico nell'istituto sardo è stato sospeso in via precauzionale qualche settimana fa. Come era facilmente intuibile dal contenuto del provvedimento di sospensione (che parlava di un atto necessario) l'inchiesta è partita e, sempre stando a quanto trapela dalla Casa circondariale di Bancali, gli investigatori avrebbero già acquisito elementi su cinque episodi avvenuti negli ultimi mesi. Il caso è scoppiato dopo che alcuni detenuti hanno segnalato le modalità particolarmente dure delle perquisizioni nelle celle e, circostanza tutta da verificare, attività di controllo sui reclusi filmate con uno smartphone.

GIUDICE DI SORVEGLIANZA - I primi a muoversi sono stati i magistrati del tribunale di Sorveglianza di Sassari, che avrebbero sentito subito le presunte vittime dei maltrattamenti. Quindi le segnalazioni sono arrivate alla Procura e al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. A quanto pare, tra le persone sentite nei giorni scorsi ci sarebbero operatori in forze all'Istituto sassarese, soggetti che avrebbero confermato le segnalazioni dei detenuti. L'avvio delle indagini arriva in un momento molto difficile per la casa circondariale di Bancali. Il clima è pesante, il personale della Polizia penitenziaria lavora senza un comandante e con una direttrice costretta ad occuparsi di altri due istituti. Ieri il Garante dei detenuti del Comune di Sassari, Antonello Unida, ha pubblicato un posto sul suo profilo Facebook: "Oggi giornata veramente difficile a Bancali. Qui, in questi giorni di festa, l'aria è 'molto pesante'. Qualcuno tempo fa, disse che la città è distante dall'Istituto. Beh, oggi due tentativi di suicidio, prontamente sventati dalle forze di Polizia penitenziaria. Così non si può andare avanti".

IL CASO DEL 41 BIS - Unida nei giorni scorsi aveva anche denunciato: "Nonostante una forte presenza di persone in stato di detenzione nel 41/bis, qui nel nostro territorio non è presente il Servizio di Assistenza Intensiva (S.A.I.) che possa essere utilizzato a tutela della loro salute. Certe situazioni non si possono più procrastinare, non si possono rimandare ulteriormente la nuova nomina del direttore e del comandante".

I sindacati della Polizia penitenziaria continuano a chiedere l'intervento del Dap e in particolare del provveditore regionale. Nei giorni scorsi il delegato del Sappe, Antonio Cannas, aveva lanciato l'ennesimo allarme. E adesso la Casa circondariale di Bancali è al centro di un'inchiesta penale e di una amministrativa.

Andrea Busia

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