Delitto Ponti, la testimonianza di un’amica: “Con Farci era finita, Speranza voleva tornare alla vita di prima”
La donna, raccontano persone che le sono state vicino prima del delitto, stava decidendo cosa fare dei suoi soldi
La relazione tra Speranza Ponti e Massimiliano Farci era ormai finita.
Lo racconta un’amica della 50enne originaria di Uri uccisa ad Alghero il 5 dicembre 2019 e di Massimiliano Farci, il fidanzato 54enne di Assemini accusato di averla ammazzata per impossessarsi dei suoi risparmi.
Davanti alla Corte d'assise di Sassari, presieduta dal giudice Massimo Zaniboni, a latere Valentina Nuvoli, la testimone ha parlato per oltre due ore rispondendo alle domande del pm Angelo Beccu e dell'avvocato Daniele Solinas, che difende Farci, mentre le parti civili sono assistite dagli avvocati Stefano Carboni ed Edoardo Morette.
Ponti e Farci, ha spiegato la donna, litigavano spesso tanto che la vittima – che in quel periodo aveva perso molto peso – le aveva confidato che voleva tornare alla vita di prima. Entrambi - ha raccontato la testimone - si accusavano di essere diventati aggressivi, lui temeva di restare da solo con lei e lei riferiva di violenze verbali irripetibili.
Speranza Ponti però faceva ancora tanti progetti, e aveva prospettato all’amica la possibilità di aprire un'attività insieme coi soldi di un'assicurazione e della casa venduta a Genova. Versione confermata anche da due amiche, due parrucchiere, secondo cui la donna stava decidendo cosa fare della sua vita e dei suoi soldi e la indispettiva che il compagno non onorasse il debito maturato con lei per rifare la pizzeria "Sergio's" di via XX settembre.
Ha testimoniato anche l'uomo che li aiutò nei lavori: per lui Massimiliano Farci era un fratello, anche se dopo la sparizione di Speranza non si fidava più di lui. L'audizione dei testimoni proseguirà il 16 novembre.
(Unioneonline/D)