Crepe e infiltrazioni minacciano la storica chiesetta di Balai Lontano, uno dei santuari sul lungomare di Porto Torres che raccontano la storia del martirio di San Gavino. La facciata presenta evidenti fessure che stanno mettendo a rischio la stabilità della croce in cima all’edificio, uno dei punti critici insieme alla sommità del timpano che nei mesi scorsi era stato interessato da alcuni cedimenti.

L’ennesimo intervento di messa in sicurezza con tanto di transenne per delimitare l’area, ma che non ha consentito di superare le problematiche legate al degrado e al continuo deterioramento. La chiesa nota anche con il nome di Santu Bainzu Ischabizzaddu (decapitato), implora interventi urgenti così come sua  “sorella”, la chiesetta di Balai Vicino, a picco sul mare a circa due chilometri di distanza.

L’azione del mare aggredisce gli spigoli della struttura costruita in roccia calcarea, intacca la parte anteriore che ha perso il suo colore bianco non più uniforme, mentre gli oculi che danno luce all’ambiente interno perdono pezzi. Un luogo di culto e di storia che non può essere trascurato in attesa che si perda del tutto. Lì si concentrano tradizioni secolari: ogni 25 ottobre i fedeli vi convergono con devozione da varie parti della città per prendere parte alla celebrazione della messa in ricordo del martirio dei Santi Gavino, Proto e Gianuario, mentre il 25 aprile, nello stesso luogo, il santo si festeggia in qualità di protettore degli agricoltori.

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