Un'ammissione piena di colpa davanti ai magistrati che lo interrogavano, e contemporaneamente le scuse più sentite ai feriti, ai loro familiari e alla comunità di Nule.

SCUSE AL PAESE Costantino (Dino) Gattu ieri mattina davanti al giudice Mauro Pusceddu che lo ha raggiunto in ospedale per l'udienza di convalida dell'arresto è apparso un uomo affranto per l'accaduto e perfettamente consapevole delle sue responsabilità. Il veterinario che alla guida della sua Panda impazzita giovedì notte ha travolto e ferito 32 persone per poi essere quasi linciato e accoltellato ha confermato di aver bevuto con gli amici in occasione della festa ma poi una volta al volante non ha sentito più la sensibilità degli arti inferiori. Probabilmente i farmaci che assume per lenire una patologia di cui soffre da tempo e l'alcol ingerito hanno provocato l'assurdo incidente.

IN LIBERTÀ Alla conclusione dell'udienza che si è svolta nel reparto di Chirurgia dell'ospedale San Francesco di Nuoro dove il professionista - difeso dagli avvocati Pietro Pittalis e Paolo Tuffu - è ricoverato in seguito alle ferite riportate dalle coltellate inferte da un aggressore rimasto ancora senza un nome e attualmente ricercato dai carabinieri. Lo stesso pm Manuela Porcu, titolare del fascicolo, ha chiesto che gli venisse applicata una misura decisamente blanda, dell'obbligo di dimora. Richiesta accolta dal giudice in tarda mattinata dove nell'ordinanza notificata all'uomo e ai suoi difensori convalida l'arresto e lo rimette in libertà obbligandolo però a non abbandonare Orune e a rincasare dalle 22 alle 5 del mattino.

DISTENSIONE L'ospedale San Francesco sempre ieri è stato il luogo dove rimangono ricoverati la maggior parte dei feriti (gli altri sono a Ozieri e a Sassari), tutti per fortuna in netto miglioramento e con le dimissioni ormai alle porte. Ma il nosocomio del capoluogo è stato anche il luogo dei nuovi segnali di distensione tra le due comunità di Orune e Nule, i cui destini si sono di nuovo incrociati in questa dolorosa vicenda. Entrambi i primi cittadini dei due comuni, Michele Deserra e Giuseppe Mellino, hanno incontrato il professionista che ha anche a loro sottolineato le sue responsabilità e il suo forte dispiacere per l'accaduto.
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