Dal mese di dicembre non è più in prognosi riservata, e ogni giorno continua a fare progressi. Madeleine, l'esemplare di tartaruga Caretta caretta era finita al Crama - Centro recupero animali marini dell'isola dell'Asinara - il 13 settembre scorso, dopo un primo periodo di cure presso il Centro Cuppulata in Corsica, dov'era stata precedentemente seguita dal veterinario Pierre Moisson.

Madeleine non è una vittima della plastica, ma della cattiveria dell'uomo, che con una lama del coltello ha ferito l'animale sulla parte basale del collo, una lesione profonda dieci centimetri.

"Una brutta ferita che le impedisce di mangiare autonomamente - spiega Laura Pireddu, responsabile del Crama - ogni tanto prova a nutrirsi da sola, ma ancora ha difficoltà. Quando è arrivata qui a Cala Reale non sapevamo se sarebbe sopravissuta, le sue condizioni erano molto gravi, ma ora speriamo la prossima estate di poterla liberare e di vederla riprendere a nuotare".

Un lungo periodo senza alimentarsi, uno stato di dimagrimento eccessivo, una ferita profonda fino al polmone e difficoltà ad immergersi e a coordinarsi.

Ospedalizzata nel centro di Cala Reale, si trova in vasca, tenuta attentamente sotto osservazione dagli operatori e dal veterinario Giovannantonio Pilo, una terapia adeguata ha permesso all'animale di migliorare le sue condizioni di salute. Prima l'alimentazione tramite flebo, poi imboccata con amore dalle operatrici del Crama.

"E' l'unico caso particolare che abbiamo avuto nel Centro all'Asinara - aggiunge Laura Pireddu - di una tartaruga vittima di questi gesti incomprensibili".
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