Il gup del Tribunale di Sassari, Giuseppe Grotteria, deciderà a metà novembre se rinviare a giudizio i quattro dirigenti sanitari imputati per la morte del chirurgo sassarese Marco Spissu, 72 anni, ucciso dal Covid il 15 aprile 2020, dopo aver contratto la malattia da un paziente che aveva curato all'interno della struttura privata Policlinico Sassarese.

Nella richiesta di rinvio a giudizio, formulata dal pm Paolo Piras, si contestano i reati di omicidio colposo ed epidemia colposa nei confronti di Fiorenzo Delogu, coordinatore dell'unità di crisi dell'area socio sanitaria di Ats, difeso dagli avvocati Silvio Piras e Giovanni Sechi, e di tre dirigenti del Policlinico Sassarese, Paolo Argenti, consigliere delegato, Angelo Pietro Melis, direttore sanitario, e Angelo Capriotti, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, difesi dall'avvocato Agostinangelo Marras.

Questa mattina Capriotti si è sottoposto all'esame del giudice spiegando le procedure di sicurezza adottate dal Policlinico per affrontare l'emergenza da coronavirus all'interno della struttura.

Nella prossima udienza, l'8 novembre, si svolgerà il controesame di Capriotti e l'esame di Pietro Melis. Il 15 novembre è prevista la discussione e la decisione del giudice sul rinvio a giudizio.

I familiari di Spissu si sono costituiti parte civile con gli avvocati Marco Palmieri e Carlo De Cesaro. Sono stati citati a giudizio come responsabili civili la Labor srl, proprietaria del Policlinico Sassarese, e l'ex Ats. 

(Unioneonline/v.l.)

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