Il colloquio con l’educatrice è degenerato in fretta, con il detenuto che ha iniziato ad agitarsi – distruggendo l’ufficio – e la donna che è riuscita a mettersi in salvo. È successo a Sassari, nel carcere di Bancali. Provvidenziale l’intervento degli agenti, che hanno ristabilito l’ordine e riportato l’uomo in cella. Il lavoro dei poliziotti ha evitato che la donna riportasse «danni fisici importanti, il detenuto ha esploso la propria rabbia distruggendo il pc, la stampante ed ogni altro oggetto presente nell’ufficio, questo è quello che vivono quotidianamente gli operatori penitenziari», spiega Uilpa in una nota. «Era un colloquio come tanti – continua il comunicato – ma improvvisamente la situazione è degenerata. I toni si sono fatti sempre più alti, poi ha ha afferrato improvvisamente il pc e lo ha scaraventato in aria. L’operatrice ha fatto in tempo a scappare dall’ufficio mentre il detenuto ha continuato a distruggere tutto quello che trovava all’interno: stampante, sedie, la scrivania le finestre».

Come sottolinea Michele Cireddu, segretario generale Uilpa Sardegna, «episodi come quello avvenuto a Bancali capitano sempre più spesso, l’educatrice ha avuto la prontezza di scappare immediatamente prima che il detenuto potesse farle del male, ma con una minima esitazione avremmo raccontando l’ennesima grave aggressione a danno degli operatori penitenziari. Durante l’ultima riunione con il nuovo provveditore Antonio Galati abbiamo evidenziato le gravi problematiche in cui versa l’istituto e la confusione che hanno causato i vari direttori ed i comandanti che si sono susseguiti alla guida di Bancali. Crediamo sia emblematico il fatto che Bancali aspetti i vertici dell’Istituto in pianta stabile da più di 7 anni».

«Il Provveditore Galati ci ha promesso che visiterà l’Istituto per constatare personalmente la grave situazione che continuiamo a denunciare – conclude Cireddu –. Ha infine assicurato di aver inviato un invito formale per riorganizzare i processi lavorativi».

(Unioneonline/v.f.)

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