Coperture, intonaci ammalorati e distaccamento di cornicioni: un volto nuovo alla diramazione centrale del carcere di Cala d'Oliva, il luogo sull'isola dell'Asinara dove Falcone e Borsellino scrissero l'istruttoria del maxi processo contro la mafia.

I lavori di manutenzione, terminati nei giorni scorsi, hanno restituito luce e decoro alla struttura utilizzata come edificio museale del periodo del carcere, battezzato come Osservatorio della memoria. Un progetto complessivo di circa 270mila euro che comprende diversi immobili in uso all'Ente Parco nazionale dell'Asinara, ma in parte di proprietà della Regione e in parte del ministero dell'Ambiente. In particolare, gli interventi hanno interessato l'ex diramazione penitenziaria che in passato ospitava detenuti comuni, un immobile trasformato in un museo che ha lo scopo di ridare dignità alla vita degli ex reclusi, ma soprattutto al lavoro da loro svolto per l'Asinara. All'interno una esposizione di oggetti recuperati, catalogati e ripuliti che raccontano e fanno rivivere la storia carceraria dell'isola. Nell'Osservatorio le memorie dei detenuti sono conservate nella cella comune, altri spazi aperti ospitano le uniformi originali degli agenti di polizia penitenziaria e le divise utilizzate dai carcerati, luoghi che raccontano il vissuto dei protagonisti della vicenda carceraria come le ex celle degli "sconsegnati" quelli che, per buona condotta, dovevano essere più liberi e non avere vincoli di orario. Verranno aperti al pubblico, quando le norme anti Covid lo permetteranno, anche la ex barberia e la ex infermeria.
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