Nomine che saltano, scontri interni alla ricerca di figure in grado di ricoprire almeno l’incarico temporaneo del commissario straordinario del Parco nazionale dell’Asinara. Un caso straordinario rispetto al parco nazionale di La Maddalena e del parco Geominerario in attesa di una guida. All’Asinara fra quattro giorni mancherà anche il direttore, in scadenza l’11 febbraio. «Aspetterò fino a quella data, nella speranza che domani arrivi la nomina del commissario del parco, anche se non ne sono convinto, altrimenti l’unica azione che ci resta da compiere è quella di occupare l’isola, direi “armati” questa volta, perché l’occupazione simbolica dei cassintegrati non è servita a niente». Parole che suonano come una provocazione, quelle pronunciate dal sindaco Massimo Mulas nel suo intervento in consiglio comunale.

La sfida è stata accolta anche da Bastianino Spanu, che dai banchi dell’opposizione chiede di occupare l’isola a oltranza. «Non c’è la responsabilità di un solo colore politico, ma da tempo nessuno si occupa della governance del parco dell’Asinara», aggiunge il primo cittadino. «Non capisco come in quasi dieci anni non sia mai stato eletto un presidente – prosegue – eppure una delle capacità innate che possiede la politica, in cui solitamente eccelle, è quella di trovare una poltrona dove andarci a posizionare qualcuno. Significa che in questo caso la poltrona ha evidentemente dei punzoni che rendono difficile sederci sopra». La procedura per la nomina del presidente non è stata neppure avviata. Nessuna notizia sulla terna dei nomi che dal dicastero dovrebbe essere sottoposta alla presidenza della Regione Sardegna.

Il ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha ritirato anche il decreto di nomina dei commissari dei parchi nazionali, e il biologo maddalenino Gianluca Mureddu, in quota Fratelli d’Italia è ormai fuori dalla corsa. Escluso dalla nomina ministeriale per il parco Geominerario anche Michele Ennas, segretario regionale della Lega. «Sono arrivato al punto di tacere sino a quando non arriverà il momento più complesso», riprende il sindaco. «Sì, perché il grave problema è che mi sta venendo a mancare anche il direttore e si rischia che salti tutto: il bilancio di previsione da approvare, le attività degli operatori che devono programmare la prossima stagione turistica», sottolinea Mulas.

Circa 350 concessioni da rinnovare, atti da firmare che soltanto un rappresentante legale può sottoscrivere. «Cercheremo di continuare a spingere affinché si ponga fine a questo martirio», precisa Mulas, «anche con un commissario che arrivi da qualsiasi parte della Sardegna, tanto poi chi è deputato e gestire le emergenze è comunque il Comune di Porto Torres». 

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