"Troppo alto il contributo di sbarco rispetto ai servizi offerti dall'isola dell'Asinara".

C'è rabbia tra alcuni operatori del parco che favorevoli al provvedimento puntano il dito sul quantum del contributo, considerato la causa della diminuzione dei turisti.

"Cinque euro sono davvero troppi - sostengono - in confronto a ciò che offre l'Isola, una vera ingiustizia che i clienti di oggi paghino per dei servizi che arriveranno domani".

Il gruppo degli operatori si è presentato in consiglio comunale per chiedere un incontro con il sindaco Sean Wheeler. "Restiamo dell'opinione che il contributo di sbarco possa portare dei benefici e dei vantaggi all'Asinara, - ha dichiarato il primo cittadino - abbiamo bisogno di rimettere a posto le strade e di migliorare i servizi sull'Isola e a questo servirà l'imposta".

Gli operatori nelle loro motivazioni ritengono ci siano disparità di trattamento tra i vettori di linea autorizzati a riscuotere il contributo e i vettori privati quali yacht, catamarani e barche a vela che pur trasportando persone e usufruendo di alcuni servizi gratuiti sull'Isola sono esentati dal pagamento del tributo.

"Questa tassa colpisce solo chi fa le escursionI a terra - sottolinea un'operatrice, Giuliana Bertolinis, - e la nostra rabbia è dovuta proprio a questo perché non c'è equità in quanto la maggior parte dei visitatori arrivano via mare quelli e non pagano i servizi essenziali".

Tra le criticità contestate anche la modalità di riscossione "non è un ticket ma un buono valore - protestano gli operatori - un altro problema che ha contribuito a far diminuire il numero dei visitatori dal 1 agosto, data dell'istituzione del contributo".

Ma l'amministrazione comunale non fa un passo indietro.
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