Aquila di Bonelli uccisa da un bracconiere: «Duro colpo alla reintroduzione della specie»
Scomparsa negli anni ‘70 anche per via del bracconaggio, è stata reintrodotta in Sardegna con il progetto Life. Ora il Corpo Forestale indaga per risalire al responsabile(Foto concessa)
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«Un duro colpo alla reintroduzione della specie». L’aquila di Bonelli trovata morta ieri a Ozieri è la terza uccisa dai cacciatori da quando la specie è stata reintrodotta nell’Isola nell’ambito del progetto europeo Life “Aquila a-Life”, sviluppato grazie alla collaborazione tra Regione, Ispra, Corpo Forestale, Agenzia Forestas e l’associazione spagnola Grefa.
Il gps applicato sull’animale ne indicava la posizione immobile, così gli uomini del Corpo Forestale sono andati sul posto, in località Fraigas, e hanno trovato l’esemplare morto. L’esame degli specialisti ha confermato, la morte è stata causata da una rosa di pallini di piombo.
L’abbattimento è avvenuto in concomitanza con la preapertura della stagione venatoria, il terzo esemplare ucciso, mentre altri otto sono morti a causa dell’impatto con le linee elettriche.
L’Aquila di Bonelli era scomparsa in Sardegna negli anni Settanta a causa di bracconaggio, avvelenamenti e prelievo illegale per il mercato nero della falconeria. Il progetto Life ne ha reintrodotte complessivamente 39 ed è una scommessa importante per la biodiversità dell’Isola, in quanto punta a ristabilire la presenza di un rapace essenziale nel controllo delle popolazioni di cornacchie grigie e piccoli mammiferi.
Quello di ieri è un «duro colpo» al progetto, viene sottolineato, il Corpo Forestale ha informato dei fatti la Procura di Sassari e avviato un'indagine per individuare i responsabili.
(Unioneonline)