La città di Alghero si ferma per i funerali di Michela Fiori, la donna di 40 anni uccisa dal marito Marcello Tilloca (reo confesso) il 23 dicembre scorso.

L'ultimo saluto, alle 10.30, nella cattedrale di Santa Maria di Alghero, dove ad officiare la messa è stato il vescovo Mauro Maria Morfino. "Non deve capitare mai più - ha detto il vescovo durante la funzione - . Bisogna vigilare, non bisogna dare spazio alle piccole ripicche, alla violenza gratuita e cieca. La famiglia che dovrebbe essere scuola di tenerezza troppo spesso diventa purtroppo scuola di morte".

Poi un pensiero per i figli della vittima, in prima fila con la nonna materina Giuseppina. "Mamma non può essere sostituita, ma non è sparita. Michela non è persa, è stretta alla vita di Dio".

Il dolore per la perdita di una mamma non ha nome, "è impronunciabile - ha aggiunto - . Ma noi vogliamo portare l'impronunciabilità di questo dolore dove può essere pronunciato, cioè davanti al Signore".

Ieri si era tenuta la camera ardente al Santissimo Nome di Gesù, mentre nel giorno dell'ultimo saluto a Michela è stato proclamato il lutto cittadino.

Un fiume di persone ha accolto e accompagnato il feretro della donna, madre di due bambini che sono stati "adottati" dal Comune: sono stati costituiti un Fondo dedicato e un Comitato di indirizzo e garanzia. La città si farà carico del futuro dei figli di Michela, di 10 e 12 anni, che stanno per essere affidati alla nonna materna.

Un momento dell'omelia (foto Gloria Calvi)
Un momento dell'omelia (foto Gloria Calvi)
Un momento dell'omelia (foto Gloria Calvi)

Una volontà diffusa di solidarietà che era stata manifestata fin da subito, tra cittadini, istituzioni, imprese e associazioni. Il Fondo, nel Banco di Sardegna, è denominato "Un futuro per i bambini di Michela" e del Comitato fanno parte Comune di Alghero, Diocesi, Banco di Sardegna, Nettuno Calcio, il dirigente scolastico e il curatore incaricato dal Tribunale.

L'arrivo del feretro accompagnato dalla banda (foto Gloria Calvi)
L'arrivo del feretro accompagnato dalla banda (foto Gloria Calvi)
L'arrivo del feretro accompagnato dalla banda (foto Gloria Calvi)

Intanto sono emersi nuovi agghiaccianti particolari sul femminicidio. Michele Tilocca ha strangolato la moglie con un laccio nell'andito, tra la cucina e la camera da letto, poi l'ha presa in braccio e l'ha adagiata sul letto matrimoniale, ormai cadavere, rimboccando pure le coperte. Ha chiuso la porta ed è andato via.

Il medico legale ha confermato la morte per asfissia.

(Unioneonline/s.a.)

(Ha collaborato Caterina Fiori)
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