Il Centro diurno di salute mentale di Alghero è chiuso da mesi e chi soffre il disagio psichico non ha più punti di riferimento in città. Un luogo destinato alla riabilitazione, alla aggregazione e alla socialità. Un servizio che aiutava tantissimo le famiglie, anche se solo per qualche ora.

Elisabetta Boglioli, la presidente dell’associazione Il Labirinto, da sempre attenta alla fascia di popolazione più fragile, insieme a Mario Assanti dell’associazione “Ora Noi”, hanno scritto una lettera all’assessore regionale alla Sanità Carlo Doria. Quest’ultimo ha risposto dando buone notizie sul futuro dell’importante servizio: «Dalla Asl abbiamo avuto rassicurazione che si stanno ricercando nuovi locali, adeguati e funzionali alla ripresa dell’attività del Centro diurno», ha scritto l’assessore regionale. «Le importanti attività cliniche e riabilitative del Centro di Salute Mentale di Alghero non sono a rischio, – ha detto – parliamo di un servizio di assistenza e cure che oggi è un punto di riferimento per oltre duemila pazienti per tutte quelle attività sanitarie che sono il cuore del Centro di Salute mentale e che hanno come obiettivo l’autonomia del paziente, lì dove le condizioni di salute lo consentano, e il mantenimento delle abilità apprese durante i percorsi riabilitativi».

La Regione tiene alta l’attenzione sui temi delle politiche sociali, tiene a precisare Doria, «come testimonia l’ultimo rapporto ‘Wellfare Italia index’ che, su questo fronte, pone la Sardegna prima tra le Regioni del sud e terza a livello nazione per le risorse messe in campo. C’è ancora lavoro da fare, ma riteniamo che la strada sia quella giusta e su Alghero continueremo a seguire la situazione con il massimo impegno, nell’interesse dei cittadini».

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