Ieri sera avrebbe tentato di rapinare la rivendita di tabacchi di via Garibaldi, ma è stato prima aggredito dal titolare, che lo ha fatto desistere dal colpo, dopodiché è finito nella rete della polizia, in collaborazione con i carabinieri della Compagnia di Alghero.

Nei guai Mosè Ledda, 41 anni, di Nuoro, da oggi a Bancali con l'accusa di tentata rapina aggravata.

La convivente, una donna algherese di 31 anni, invece, si trova agli arresti domiciliari accusata di favoreggiamento.

Con loro pure un bambino di sei anni, il figlio di lei, che avrebbe atteso in macchina, insieme alla mamma, che l'uomo compisse la sua "commissione", cioè una rapina alla tabaccheria di Marco Salis.

È accaduto mercoledì, intorno alle 20.30.

Passamontagna calato sul viso, un uomo era entrato nella rivendita con in mano una pistola a salve. Voleva l'intero incasso, ma il gestore, Marco Salis, aveva reagito inaspettatamente e con coraggio, riuscendo far scappare il malvivente, mentre altre persone fotografavano l'auto che attendeva nel vicolo.

A bordo una donna e un bambino.

Dalla targa si è poi scoperto che la macchina apparteneva alla madre della convivente. Le immediate indagini hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell'uomo e della sua compagna.

Entrambi sono ora a disposizione dell'autorità giudiziaria.
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