Il Rifugio di Mare di Punta Giglio ha tutte le carte in regola per poter proseguire la sua attività. Lo dicono tre sentenze del Tar. «Quest’anno Babbo Natale è arrivato in anticipo», è il commento a caldo degli esponenti della cooperativa Il Quinto Elemento. «Eravamo fiduciosi, ma dopo quasi un anno di incertezza ora tiriamo finalmente un respiro di sollievo. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno manifestato sostegno in questi mesi complicati e siamo grati ai nostri avvocati, Valeria Lai e Roberto Uzzau, per averci rappresentati con competenza e professionalità. Siamo sempre stati sereni ed ora speriamo vivamente e finalmente di poter proseguire con la nostra attività nell'interesse di quanti hanno già mostrato di apprezzarla e di tutti coloro che avranno modo di farlo. Ovviamente mai rinunceremo a tutelare il nostro buon nome ed il nostro onore, troppe volte infangato». 

Il riferimento è al comitato Punta Giglio Libero, da sempre contrario al progetto di riqualificazione dell’ex postazioni militari trasformate in una struttura ricettiva con ristorante annesso. La battaglia è andata avanti a colpi di carte bollate, manifestazioni di protesta e comunicati stampa. 

Oggi le tre sentenze restituiscono serenità ai gestori del Rifugio di Mare. «La società cooperativa Il Quinto Elemento dispone di tutti i requisiti di legge per portare avanti la propria attività», mentre i giudici avrebbero demolito ogni istanza contenuta nel ricorso del comitato Punta Giglio Libera. 

«Probabilmente sarà il Consiglio di Stato a scrivere la parola fine a questa diatriba surreale generata da soggetti che non abbiamo capito dove fossero quando il Ministero decise con il “placet” del Comune di mettere a gara le strutture», il commento del consigliere regionale Marco Tedde. «Non credo che la contesa su Punta Giglio finisca con le sentenze del Tar».

A giudizio dell’ex sindaco di Alghero è inutile sollevare polemiche quando i buoi sono già scappati. «E continuiamo a chiederci dove fossero i movimenti politici che oggi protestano e, soprattutto, quei due o tre esponenti della gauche algherese “caviale e champagne” allorché nel 2017 l’Agenzia del Demanio pubblicò il bando e nel luglio del 2018 la postazione antiaerea di Punta Giglio venne affidata gratuitamente in concessione per nove anni più nove ad una cooperativa». L’errore, secondo Tedde, fu il silenzio degli amministratori locali quando lo Stato decise di affidare le strutture ai privati. «E ora qualcuno cerca di chiudere le porte della stalla. Ma è troppo tardi: i buoi sono scappati!». 

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