«La sicurezza dei medici, infermieri e personale del pronto soccorso di Ittiri deve essere garantita dalle autorità competenti. Ma in primis voglio esprimere, a nome di tutti gli ittiresi, grande solidarietà al medico e alla guardia giurata aggredite brutalmente». Queste le prime parole di oggi del sindaco Antonio Sau sull'aggressione di venerdì sera alla dottoressa del pronto soccorso Emanuela Sanna e alla guardia giurata che prestava servizio. I due hanno deciso di non aprire ad un pregiudicato e tossicodipendente di Ittiri, giunto al pronto soccorso per un dolore alla gamba, già più volte trattata dalla dottoressa, e che avrebbe avuto bisogno solo del medico di base.

La dottoressa, visto l'atteggiamento aggressivo più volte manifestato nei suoi confronti, non ha aperto all'uomo. Che si è trasformato in una furia, prendendo a sassate la vetrata, scagliando contro una panchina di ferro e minacciando più volte i due di morte.

«Per fortuna i carabinieri di Ittiri sono intervenuti tempestivamente - precisa Sau -. A loro quindi va un grande plauso per la professionalità dimostrata».

L'aggressore è uscito a gennaio da una struttura di cura. È quindi una persona con evidenti problemi psichiatrici, che con i carabinieri presenti è stato inoltre curato dalla stessa dottoressa dalle ferite riportate con il vetro mentre provava a forzare l'entrata, forse avrebbe bisogno di essere ricoverato in una struttura protetta. «Questa è una soluzione che deve essere supportata da certificazioni sanitarie - ribatte il sindaco -. Ma prima bisogna verificare i provvedimenti dell'autorità giudiziaria».

Quello di Ittiri è l'ultimo esempio delle aggressioni di cui è spesso vittima il personale di ogni pronto soccorso. Anche sardo. Una situazione denunciata più volte (anche ultimamente) dal presidente dell'ordine dei medici di Sassari Nicola Addis.

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