Un cuore da leone e un tenero sorriso che ispirava fiducia. Questo era Salvatore Mura, 49 anni di Porto Torres, ex operaio ed ex campione del ring turritano.

Questa notte si è spento dopo una lunga e crudele malattia. Lascia la moglie e tre figli. Ed un grande vuoto in città, dove era stimatissimo per le sue doti umane e sportive.

Pugile tecnico, battagliero e coraggioso, Salvatore Mura avrebbe meritato più di quanto abbia ottenuto in carriera: vice campione italiano novizi 1988, bronzo agli assoluti di Roma nel 1995, diversi allenamenti collegiali con la nazionale guidata allora da Falcinelli. È stato inoltre autore di incontri memorabili. Come quello del 1996, pareggiato contro il massimo campano Gioacchino Mocerino, appena reduce dalle Olimpiadi di Atlanta. Furono tre riprese al fulmicotone, probabilmente vinte dal combattente portotorrese.

Figlio d'arte, suo padre Comida era stato un ottimo pugile negli anni ‘60. Mentre suo fratello Domenico è stato uno dei più grandi talenti del ring espressi dal pugilato turritano, una disciplina che dal 1930 ha reso Porto Torres famosa anche a livello internazionale.

Proprio del fratello Domenico l'ultimo ricordo di Salvatore."Ha lottato contro la malattia con la stessa grinta con cui affrontava gli avversari - commenta -. Stavolta sì è dovuto arrendere. Ci lascia una brava persona e un ottimo padre di famiglia".

I funerali di Salvatore Mura si terranno domani alle 15 a Porto Torres nella chiesa dello Spirito Santo. 

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