Donne maltrattate, bambini e anziani vittime di violenze, adulti che spesso si consumano all'interno delle mura domestiche. Sarà attivo a Porto Torres il primo punto di accoglienza del Centro di vittimologia dell'Aou, l'Azienda ospedaliera universitaria di Sassari. Lo sportello, nato all'interno del progetto della "Comunità educante" è voluto dall'amministrazione del Comune di Porto Torres, per offrire accoglienza alle persone che hanno subito abusi di ogni genere.

Una vittima ogni due giorni, con circa 150 casi di femminicidio all'anno. Circa cinquanta persone, il 97 per cento donne, si sono infatti già rivolte al Centro di vittimologia, operativo nella clinica psichiatrica di San Camillo a Sassari dal marzo del 2018.

Il punto di accoglienza di Porto Torres aprirà una volta alla settimana nella Casa delle associazioni in via Principe di Piemonte: i primi appuntamenti sono fissati per mercoledì 11 e martedì 17 dicembre, dalle 11 alle 13 del mattino; a gennaio lo sportello sarà aperto i lunedì 13, 20 e 27 sempre dalle 11 alle 13. "Il Centro ha tre obiettivi principali: dà servizi di assistenza e valutazione, fa ricerca e infine offre percorsi di formazione e didattica - spiega il medico psichiatra Alessandra Nivoli, responsabile del Centro di vittimologia - Segue le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità che definisce la violenza sulle donne o i minori un fenomeno strutturale. Il tema della sensibilizzazione è fondamentale poiché la violenza spesso non si riconosce, inizia molto prima di un evento drammatico e talvolta non viene compresa dalle vittime. È importante quindi intervenire subito, perché più tardi si chiede aiuto e più aumenta il rischio che il problema diventi cronico".

Per l'assessore ai Servizi sociali, Rosella Nuvoli "i dati sulle violenze sono allarmanti e l'anno scorso i suicidi sono stati la seconda causa di morte degli under 20 dopo gli incidenti stradali. Per questi motivi, come amministrazione, prestiamo molta attenzione al tema e abbiamo chiesto al Centro di vittimologia di attivare un percorso di collaborazione che si declina non solo nell'attivazione del punto di ascolto, ma anche nella didattica. Il progetto della Comunità educante, che è già iniziato, si avvale della preziosa collaborazione di Cristiano Depalmas, professionista del Centro di vittimologia: l'obiettivo è formare tutti gli operatori professionali che operano con il pubblico. Insegnanti, allenatori, associazioni di volontariato, personale delle forze dell'ordine e assistenti sociali del Comune sono chiamati a formarsi e intercettare i segnali di sofferenza della popolazione".

Secondo il sindaco Sean Wheeler "essere arrivati ad attivare un punto di ascolto, seppure per un tempo limitato, è importante per far capire che c'è la possibilità di essere ascoltati e non essere lasciati soli. A coloro che subiscono violenze chiedo di rompere il muro del silenzio e della vergogna e rivolgersi al nostro sportello o direttamente al Centro; agli operatori professionali chiedo di partecipare agli eventi formativi".
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