Stretti in cerchio intorno alla bara bianca, per l’ultimo abbraccio a Marika Soru, la giovane di Porto Torres, morta per un malore improvviso a soli 16 anni.

Fiori bianchi e gialli e il suo sorriso nella foto sul feretro. Fuori e dentro la chiesa un fiume di persone. Nella parrocchia dello Spirito Santo tanti giovanissimi. Hanno voluto salutare per l’ultima volta la giovane, deceduta venerdì sera, 19 gennaio, strappata alla vita troppo in fretta.

Qualcuno indossava la maglia con su scritto “Ciao Marikuzza”, così erano soliti chiamarla, un modo simpatico per mostrare il loro affetto.

«Non è facile trovare le giuste parole di fronte ad una famiglia così provata e ad un dolore così grande, se non quelle del Signore, le uniche di cui possiamo fidarci», sono le parole di conforto quelle pronunciate dal sacerdote, don Boniface Da. «L’amore vince su tutto, lasciamo aperto il nostro cuore alla speranza perché Marika non è morta in eterno ma vive per sempre nei nostri cuori».

Un saluto è giunto anche da don Salvatore Ruiu, il parroco che pur non essendo presente ha espresso la sua vicinanza, ricordando il suo battesimo, i sacramenti della comunione e della cresima ricevuti dal sacerdote.

Nella chiesa c’è un silenzio composto, c’è chi si asciuga le lacrime e abbraccia il vicino di banco. Il dolore è immenso. Per il padre Sandro, per la sorellina, per gli amici e per tutti coloro che l’hanno incontrata nella loro vita.

Quel suo sorriso è rimasto impresso ai suoi insegnanti e alla dirigente scolastica Antonella Falchi, ai compagni della terza classe dell’Istituto Alberghiero di Sassari. All'interno della chiesa anche le atlete della Porto Torres Volley, la società di pallavolo che frequentava la sorella di Marika.

La benedizione finale è seguita da un abbraccio ideale di tutti ragazzi attorno alla bara quasi volessero tenerla accanto a loro per sempre. Dice più di ogni altra parola. Fuori le note dolci dell’Ave Maria intonate davanti al feretro, i palloncini lanciati in volo e il rombo dei motori, un ultimo regalo per Marika che amava le moto.

Il padre Sandro ha voluto ringraziare tutti, in particolare il vicinato, il personale del 118 intervenuto la sera della tragedia, oltre ai carabinieri della compagnia di Porto Torres.  

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