Sardegna, l’estate della grande sete: in un mese persi 100 milioni di metri cubi d’acqua
Tasso di riempimento degli invasi calato di oltre cinque punti percentuali in 30 giorni, dal 62 al 57%. Salvi i turisti, soffrono le campagnePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Cento milioni di metri cubi di acqua persi nel giro di un mese. Si aggrava l’emergenza siccità in Sardegna, gli invasi sono sempre più vuoti: secondo il dato relativo al 30 giugno nel giro di un mese il tasso di riempimento è calato di oltre 5 punti percentuali, dal 62,8% al 57,4%.
Nel dettaglio, la portata degli invasi è passata da 1.145,63 milioni di metri cubi a 1.048,06 milioni. Tutto nel giro di trenta giorni, un dato che fotografa alla perfezione l’emergenza.
Si salvano la Gallura, con l’invaso del Liscia (71,7% di riempimento), la zona del Tirso (85,8%) e le dighe sul Flumendosa (tutte tra il 63 e l’80%).
Per il resto, è un’estate all’insegna della sete. Tutti gli altri bacini sono a un livello di pericolo che impone una minore erogazione dell’acqua, prima per le campagne poi per l’idropotabile.
Sul fronte delle case, residenziali e turistiche, l’estate dovrebbe essere salva. Sono i campi a soffrire la sete: lo stop all’irrigazione è già arrivato nel distretto di Posada (il bacino di Maccheronis è al 26,8%), nelle campagne di Torpè, Siniscola, Budoni e San Teodoro. Molto allarmante anche la situazione nel Sulcis e nel sud est dell’Isola, dove alcuni Comuni hanno già dichiarato lo stato di calamità.
(Unioneonline/L)