La sanità di un’intera regione in subbuglio, che vive una situazione “non più sostenibile”. Con “tante vertenze aperte da più di due anni”. Tutte diverse “ma diffuse in tutti i territori della regione”. Conseguenza: “Operatori e operatrici esasperati, che non possono impossibile assicurare un livello di prestazioni tale da garantire ai cittadini il rispetto del diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione”.

Descrivono un quadro devastante i sindacalisti della sanità pubblica di Cgil, Cisl e Uil, che oggi si sono riuniti a Tramatza per discutere della situazione e decidere come affrontarla.

Il documento finale dell’incontro ripercorre tutte le criticità e i drammi vissuti dentro e fuori dagli ospedali, per arrivare a sostenere le segreterie regionali, che hanno indetto una imminente grande manifestazione pubblica.

“Il sistema sanitario, da anni in difficoltà, con la pandemia ha portato allo scoperto tutti i limiti prodotti dalla logica dei tagli lineari che la classe politica per anni ha perseguito, producendo il progressivo depotenziamento dei servizi, nonostante le continue denunce e rivendicazioni sindacali”, è spiegato nel comunicato ufficiale. Il risultato “è una situazione di totale sbando del servizio sanitario, che le lavoratrici ed i lavoratori hanno cercato, per quanto è stato loro possibile, di contenere in tutti i modi col duro lavoro e il proprio sacrificio”.

Se le responsabilità vengono distribuite su più legislature, sotto accusa finisce la riforma voluta dalla giunta Solinas: “Ripristina le 8 Asl e istituisce una nuova “governance” del servizio sanitario”, ma  “è ancora incompiuta a causa della lentezza con cui vengono emanati i necessari atti di indirizzo, la cui mancanza sta generando confusione gestionale e disorientamento nelle operatrici e negli operatori, impedendo che siano date adeguate risposte alla grave emergenza esistente”.

In attesa che la politica “metta fine alle proprie ingiustificabili inadempienze”, secondo i sindacalisti “le operatrici e gli operatori della sanità, ormai allo stremo, sono costretti a turni di lavoro massacranti per fronteggiare la forte carenza di organici”.

Dalla contestazione alle proposte. Per Cgil, Cisl e Uil “occorre con urgenza dare il via ad un piano straordinario di assunzioni” ma anche “aumentare il finanziamento del Fondo sanitario regionale”.

Intanto, i sindacalisti annunciano che “non lasceremo nulla di intentato per difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del servizio sanitario ed il diritto alla salute di tutti i cittadini”. 

(Unioneonline/EF)

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