Che la minoranza gridi alla lottizzazione e la maggioranza neghi (anche con una lettera di Ugo Cappellacci ai sardi) rientra nell'ordine cosmico della politica. Meno normale è che sia il Pdl gallurese a dire che «ci si occupa solo di distribuire incarichi e occupare centri di potere».

GLI ACCORDI Una protesta che nasce dallo schema concordato venerdì nel vertice di maggioranza: il Pdl indicherà sei commissari, ma non quello dell'Asl di Olbia, che va all'Udc (insieme all'Asl di Cagliari). I berlusconiani ottengono il Brotzu, l'azienda mista di Sassari e le Asl di Sassari, Oristano, Ogliastra e Medio Campidano. Azienda mista di Cagliari e Asl del Sulcis ai Riformatori, Nuoro al Psd'Az. Le rose di nomi arriveranno stasera o domani al governatore, per la decisione finale. L'unica cosa certa è che l'Udc punta sull'ex assessore Emilio Simeone per Cagliari. Al Brotzu Ugo Storelli è in vantaggio su Efisio Aste. Per Sassari Mario Trignano e Davide Zolezzi, entrambi vicini a Nanni Campus, difficilmente faranno l'en plein: l'altro nome verrà da FI. A Oristano perde terreno Franco Loche e ne guadagna Gianni Panichi, capo dei veterinari Asl. Per Lanusei si è parlato di Mauro Pilia. I Riformatori dovrebbero scegliere tra Roberto Sequi, Maurizio Calamida (entrambi dirigenti al Brotzu) ed Ennio Filigheddu (già al Policlinico di Monserrato). A Nuoro si parla di Mariano Meloni, direttore amministrativo a Lanusei: nominato dalla Giunta Soru, ma gradito al sardista Paolo Maninchedda.

LA RIFORMA Per ora sarà creata una sola macroarea per unificare i servizi amministrativi. Una scelta che però potrebbe cambiare in futuro. Quattro le nuove aziende ospedaliere: Olbia, Oristano, Nuoro e Carbonia. È stato anche deciso di non indicare come commissario chi ha avuto incarichi dal centrosinistra. Cosa che potrebbe creare problemi per alcune nomine, per esempio quella di Mariano Meloni. IL PD Per il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mario Bruno, «siamo di fronte al peggior ritorno della partitocrazia». Francesca Barracciu, candidata alla segreteria regionale, parla di «lottizzazione spudorata: mentre la Giunta Soru lavorava per incrementare l'assistenza territoriale, ora ci saranno pochissimi ospedali di serie A per pochissimi cittadini e molti ospedali di serie Z per tutti gli altri». Un altro candidato leader, Silvio Lai, ricorda che il commissariamento sarà «un assegno in bianco ai manager attuali» per i prevedibili ricorsi. E al centrodestra che attacca Bruno per le sue dichiarazioni ribatte Marco Espa, sottolineando che «non sono i fallimenti o i deficit dei manager a creare la necessità di commissariare le Asl, ma una vicenda tutta lottizzatoria».

IL CENTRODESTRA Il capogruppo del Pdl Mario Diana ribalta le accuse: «Chi segue le vicende della politica ricorda benissimo i lunghi tira e molla tra le correnti del Pd e con gli alleati», in occasione delle nomine della Giunta Soru, «e i malumori di chi restava a bocca asciutta». «Si abbia almeno la pazienza di aspettare i nomi», chiede Franco Meloni (Riformatori), «e poi, se del caso, si critichi. La verità è che la maggior parte dei manager nominati dal centrosinistra sono inadeguati (come dimostrano i 180 milioni di debiti) e andavano sostituiti anche prima. Lo stiamo facendo in assoluta armonia, abbiamo deciso in due ore». Polemizza col centrosinistra anche l'assessore Antonello Liori, che però avverte: «Non accetterò imposizioni dai partiti, pur rispettando il loro diritto di segnalare una rosa di nomi». Liori chiede «un passo indietro rispetto alle logiche egoistiche dei partiti e di qualche consigliere», e conferma la sua assenza al vertice di venerdì: «Non ho partecipato ad alcuna riunione dedicata a eventuali spartizioni».

IL CASO GALLURA Che il clima in maggioranza sia teso lo conferma il Pdl gallurese. È durissima la nota firmata da due parlamentari (Fedele Sanciu e Settimo Nizzi) e tre consiglieri regionali (Matteo Sanna, Gianfranco Bardanzellu e Renato Lai): che parlano di «manuale Cencelli» e denunciano «una mera spartizione di potere. Dopo cinque anni devastanti di Soru, invece di lavorare al rilancio della Sardegna ci si occupa di distribuire incarichi». I cinque promettono di girare il caso ai coordinatori del Pdl (Bondi, La Russa e Verdini) e persino a Berlusconi. Il documento sottolinea la «marginalizzazione della Gallura», dove il Pdl domina, anche «in occasione delle nomine assessoriali». Giorgio Oppi, segretario dell'Udc che sceglierà il commissario della Gallura, si tira fuori dalla polemica: «Non abbiamo invaso campi altrui, abbiamo scelto dopo gli altri. E comunque ricordo che non è detto che i commissari siano poi confermati manager».

CAPPELLACCI Per scacciare le polemiche, il presidente della Regione diffonde in serata (quando ancora non si sapeva della rivolta gallurese) una lettera aperta ai sardi. Condanna l'uso da parte dell'opposizione di «parole quali lottizzazione, spartizione, mappa del potere», e accusa «l'ipocrisia» di chi non vuole «riconoscere ai partiti vincitori di una competizione democratica il diritto/ dovere di effettuare scelte». In maggioranza, prosegue il governatore, «c'è stato un confronto sereno per individuare il nuovo corso della sanità. Su questo metodo c'è la mia massima condivisione. Sarò lieto di accettare i suggerimenti della coalizione. E non perché saranno frutto di interpretazioni del manuale Cencelli. Bensì perché si tratterà di indicazioni di alto profilo». Ai partiti è stato chiesto «un contributo sulle professionalità. Non deve spaventare il possesso di una tessera, semmai bisogna rifuggire dallo scarso valore professionale. Le forze politiche, sono certo, sapranno cogliere questa impostazione». Anche perché sulla sanità «si gioca la credibilità della nostra azione di governo». Saranno nominati «professionisti capaci e competenti». La sanità, afferma il presidente, «ha a che fare con le persone, gli individui, ciascuno di noi con la propria vita. Ci hanno abituato a pensare a una sanità fatta di costi da ridurre, inefficienze da sanare, profitti da incrementare. Questo viene dopo. Dopo che abbiamo dato al malato la certezza di essere ascoltato e accolto, curato con il meglio che abbiamo. La sanità - conclude Cappellacci - non è solo un viaggio della speranza: è la speranza in ogni casa».

GIUSEPPE MELONI

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