Sanità, accessi impropri al Pronto soccorso: il 40% sono codici bianchi e verdi
Il territorio non riesce a “filtrare”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Se il territorio non filtra, i Pronto soccorso entrano in crisi. I cittadini che stanno male non trovano risposte vicino a casa – perché magari nel loro paese non c’è il medico di base, o perché il piccolo presidio di provincia che dista qualche decina di chilometri “chiude” alle 8 di sera, oppure perché il poliambulatorio di distretto cade pezzo a pezzo – insomma, le persone che soffrono sono costrette ad andare nel grande hub sempre aperto, magari chiamano un’ambulanza del 118 anche quando non sarebbe necessario, e se a bordo non c’è un medico, come accade nella stragrande maggioranza dei casi, è ovvio che il paziente viene accompagnato dove l’assistenza è garantita 24h sette giorni su sette.
Succede in tutta Italia, dove gli accessi impropri sono in media uno su quattro, e in Sardegna il dato è perfino più elevato, arriva a toccare quota 40%.
L’articolo completo di Cristina Cossu su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App L’Unione Digital
