A soffrire è in particolar modo il Sud, ma anche il Nord d'Italia non è immune dal calo delle risorse idriche che ha colpito il Paese: a lanciare l'allarme è l'Anbi (l'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione del Territorio e delle Acque Irrigue) a fronte dei dati raccolti nei bacini di interesse degli enti di bonifica e di irrigazione.

In questo avvio di 2018 è soprattutto il Sud a preoccupare con una progressiva diminuzione delle riserve idriche dal 2010, oggi più che dimezzate (ora superano i 1200 milioni di metri cubi, ma erano circa 3mila ad inizio decennio).

Tra le situazioni più gravi c'è anche la Sardegna, dove sono disponibili 675,77 milioni di metri cubi rispetto a 974,56 dello scorso anno. In prima linea nella classifica negativa la Calabria, dove sono disponibili 3,48 milioni di metri cubi (erano 5,80 solo 12 mesi fa); la Basilicata (195,5 milioni di metri cubi contro 370,88 di un anno fa); la Puglia (140,58 milioni di metri cubi contro 336,55 del Gennaio 2017) e la Sicilia (187,61 milioni di metri cubi contro 351,61 a Gennaio di un anno fa).

''Se consideriamo che gran parte degli invasi sono a riempimento pluriennale e che al Sud sta piovendo il 45% in meno della media del periodo, è facile capire che non solo ci aspettano mesi difficili, ma si stanno pregiudicando anche le disponibilità idriche per gli anni a venire'' commenta Francesco Vincenzi, presidente di Anbi.

(Unioneonline/s.a.)
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