Il giudice civile del Tribunale di Cagliari, infatti, ha respinto il ricorso urgente presentato dall'Ups (Unione Province Sarde), che aveva sollecitato una richiesta di sospensiva considerando illegittima la consultazione. Ma stamani il giudice Maria Teresa Spanu ha respinto il ricorso.

Il ricorso dell'Ups (Unione Province Sarde) era stato presentato al Tribunale di Cagliari dopo il pronunciamento del Tar Sardegna che aveva sancito il difetto di competenza del Tribunale amministrativo. Secondo l'Ups, guidato dal presidente Roberto Deriu (presidente della Provincia di Nuoro), i quesiti riguardanti l'abolizione delle Province erano da considerare illegittimi, ma il giudice Spanu non ha condiviso il presupposto sollevato dai ricorrenti in merito alla procedura da utilizzare per la modifica delle Province regionali. In pratica, essendo le nuove Province di Carbonia-Iglesias, Ogliastra, Medio Campidano e Olbia-Tempio nate con legge regionale, sono abrogabili come qualsiasi altra legge regionale con un referendum. Cade così, dunque, il principio di costituzionalità che necessiterebbe invece di una differente procedura. I sardi sono chiamati al voto domenica 6 maggio per dieci referendum anti-casta e contro i costi della politica, tra cui appunto quattro quesiti per l'abrogazione di altrettante Province regionali, istituite dieci anni fa, ed uno consultivo per cancellare anche le quattro Province 'storichè (Cagliari, Sassari, Oristano e Nuoro). Il quorum da raggiungere è del 33% dei votanti.
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