Il collegio di tre giudici, presieduto da Ignazio Tamponi, a latere Giuliana Meloni, si è riunito stamani intorno alle 12 per esaminare la richiesta dei ricorrenti. L'Ups ritiene illegittima la consultazione, ma finora nessun Tribunale le ha dato ragione. Un primo ricorso con la richiesta di sospensiva dei referendum era approdato al Tar, che si era poi dichiarato incompetente passando la palla al Tribunale civile. E il verdetto del giudice Maria Teresa Spanu aveva tolto qualsiasi speranza: ricorso respinto e conferma per tutti e dieci i quesiti referendari. Per il giudice le nuove Province di Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra e Olbia Tempio nate con una legge regionale, sono abrogabili come qualsiasi altra legge approvata dall'Assemblea sarda. Cade così il principio di costituzionalità, legato allo Statuto autonomistico, che necessiterebbe invece di un differente procedura. Nel frattempo, il Consiglio regionale ha deciso di rinviare a dopo il referendum l'esame della legge di riordino delle Province in Sardegna. La discussione e il varo previsto per oggi e duramente contestato dai referendari slitta al 9 maggio.
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