Dopo due richieste di archiviazione respinte dal Gip, i nove presunti responsabili della morte della babysitter 32enne sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo dal Gup: si tratta dell'allora direttore sanitario della clinica Luigi Sionis, dei ginecologi Marco Polo Oggiano e Angelo Cerina, degli altri medici Elisabetta Maschio, Salvatore Farci, Peppino Scarpa e Giuliano Angioni e delle ostetriche Simona Carta e Marina Macciò. Sette anni fa Vania aveva dato alla luce un bimbo saneo con il cesareo. Si era sentita male subito dopo. I medici l'avevano operata di nuovo per fermare un'emorragia imponente. Ma era stato tutto inutile: la giovane madre era morta per una crisi cardiorespiratoria. Il direttore sanitario Sionis aveva sottolineato che il taglio cesareo era stato una scelta obbligata e che durante e dopo l'intervento si erano registrate difficoltà nella coagulazione del sangue.

I familiari però non avevano mollato la presa e attraverso i loro legali avevano sempre ottenuto la riapertura dell'inchiesta. "È una vergogna che una ragazza possa morire in questo modo" - aveva tuonato la madre di Vania. Cinque mesi fa la svolta: il pm Guido Pani, dopo aver riletto le carte e i vari pareri tecnici, ha ritenuto di dover chiedere il rinvio a giudizio al Gup, che ieri lo ha accontentato: il processò si farà.
© Riproduzione riservata