Migliorare la fruibilità dell’isola dell’Asinara nel rispetto della sua unicità ambientale e storico culturale.

Il piano articolato di interventi è stato messo a punto dalla Conservatoria delle Coste, l’agenzia guidata dalla direttrice Maria Elena Dessì che, insediatasi da soli dieci mesi, ha attuato un programma di investimenti pari a circa 4,5 milioni finanziati dalla Regione Sardegna per valorizzare il patrimonio immobiliare. Nel pacchetto la rinascita di Cala d’Oliva, il borgo individuato dal Piano del Parco come luogo ideale per favorire l’insediamento umano.

Tre gli edifici da trasformare in strutture ricettive, a partire dall’ostello dove sono in corso i lavori di messa in sicurezza del solaio, delle pareti esterne con nuovi infissi (932.000 euro), per proseguire con gli interventi di ristrutturazione dell’ex direzione penitenziaria (250.000 euro) dove ospitare un hotel e gli alloggi della Stecca Mare, che partono dalla Casa Falcone e Borsellino fino alla Casa del Cappellano.

«Il bando aperto agli operatori economici per la gestione delle strutture ricettive, verrà pubblicato la prossima settimana», spiega la direttrice della Conservatoria, «chi si aggiudicherà la gestione avrà l’onere di provvedere alla certificazione degli impianti elettrici, e alla messa a norma dei servizi igienici, con premialità per coloro che proporranno le migliorie dirette a riqualificare le strutture».

Oggetto di intervento di ristrutturazione anche la ex Casa Tedda (248.000) e la ex Casa delle Maestre (450.000) e quattro mini locali destinati ad ospitare gli operatori del parco.

Lo stato di avanzamento dei lavori sull’isola è stato illustrato da Maria Elena Dessì in occasione della commissione speciale Asinara, presieduta da Bastianino Spanu, che ha visto l’intervento del commissario straordinario del Parco nazionale Asinara, Gianluca Mureddu, del direttore Vittorio Gazale e del sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas.

Tra i lavori già avviati con risorse stanziate (135.600 euro) ci sono il miglioramento della viabilità – 4 arterie - come la messa in sicurezza della strada cementata Fornelli-Cala d’Oliva e la manutenzione straordinaria della strada non pavimentata Cala d’Oliva- Cala Sabina (475.000), il percorso da Cala d’Oliva a Punta Scomunica e fino a Punta Scorno.

Sempre nel borgo di Cala d’Oliva è previsto un nuovo impianto della illuminazione pubblica (232.000) la cui ultimazione è programmata entro l’estate, mentre per consentire la riapertura alle visite dell’ex carcere di Fornelli (918.000) si sta procedendo con la rimozione, bonifica e sostituzione delle coperture in amianto nel piazzale centrale (544.000), che verrà riaperto a settembre in occasione del Festival cinematografico “Pensieri e Parole- libri e film all’Asinara”.

Il masterplan dell’Isola prevede anche il potenziamento del sistema idrico e fognario, il riordino delle concessioni per la fruizione sostenibile dei beni costieri. Inoltre l’obiettivo è la realizzazione di un grande polmone verde, di circa mezzo ettaro, nei giardini dell’ex Casa del direttore, nel borgo di Cala d’Oliva. Il parco sarà anche un rifugio climatico durante la stagione estiva.

«In questo processo di valorizzazione, l’obiettivo da raggiungere in termini di area vasta è quello di un rilancio del territorio dell’isola - osserva il commissario del Parco, Gianluca Mureddu - seguendo un processo che vada oltre l’isolamento, offrendo come Parco la massima disponibilità a progetti che coinvolgano tutto il territorio che si affaccia sul Golfo dell’Asinara».

Sulla stessa linea il sindaco Mulas: «Crediamo sia fondamentale condividere la pianificazione e lo sviluppo strategico dell’Asinara con l’Ente Parco, la Regione, e i Comuni del Golfo». Una strategia delineata nel Piano del Parco che distingue le due zone D, Cala d’Oliva e Cala Reale. «La prima rappresenta il borgo storico, un piccolo paese residenziale dove il Piano individia la presenza di una comunità residente che si possa prendere cura di una parte dell’isola», spiega il direttore Gazale. «Cala Reale, invece, ha una finalità istituzionale, in cui oltre ad incoraggiare la presenza delle istituzioni, come Parco, Comune, Regione e Università, si vuole lasciare spazio all’istituzione di una Fondazione costituita da diversi Enti capaci di assumersi la responsabilità per gestire, in maniera condivisa, il patrimonio immobiliare, dove istituire un corso di laurea di eccellenza o una scuola di alta specializzazione».  

© Riproduzione riservata